Dove

Piccoli Indiana Jones

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pause gourmand

Matera non delude neppure i gourmet. Qualche indirizzo? Il Caseifcio del Pino, tanto per cominciare, con la sua selezione di formaggi, dalla ricotta di capra alla mozzarella di bufala al caciocaval­lo podolico. Poi il Panifcio Cifarelli, con un gigantesco forno a legna dove trovano posto oltre 200 forme del famoso pane di Matera (riquadro a pag. 83). Irrinuncia­bile anche una sosta da Nadì, ristorante (e braceria, come recita l’insegna) in una casa grotta dove la cucina parla lucano stretto, dai ferricelli con peperoni cruschi al purè di fave e cicoria selvatica, alle grigliate di agnello e di podolica. Per acquistare sfziosità locali c’è anche La ptèj d’Nadì, enoteca con ampio assortimen­to di vini lucani, ma pure di prodotti tipici (paste, salse, oli). Poiché in città è ancora vivo l’amore per le produzioni artigianal­i più autentiche, vale la pena di visitare ancora due botteghe. da Massimo Casiello si assiste in diretta alla creazione di timbri per il pane, memoria di quando le pagnotte impastate in casa venivano portate a un forno comune e quindi era necessario “personaliz­zarle”, mentre Elisa&Janna creano bijoux ecologicam­ente sostenibil­i, I Sassi dei Sassi, utilizzand­o materiale recuperato in loco, dai metalli (rame, acciaio, cavi elettrici, argento) al packaging (carta e stoffe riciclate). Se la città è rinata il merito è (anche) di materani come loro che, anziché rassegnars­i al declino, hanno recuperato storia e tradizioni per proporle in una veste rinnovata. Non si è mai vista una città rivivere dopo il suo abbandono, ha scritto qualcuno. Matera ce l’ha fatta. Sono loro, i giovanissi­mi cresciuti a pane e Indiana Jones, i destinatar­i di attività ad alto grado di divertimen­to messe a punto dagli esperti del Cea, Centro di educazione ambientale, che si svolgono alla masseria radogna, nel Parco della Murgia. Si può partire da Farel’archeologo­per apprendere, in un’area attrezzata, la tecnica stratigraf­ica e tutte le fasi di una campagna di scavo archeologi­co. Si passa poi a Meleincido­ioper riprodurre su blocchetti di tufo e, con l’aiuto di punte di selce, le pitture e le incisioni delle grotte del Paleolitic­o. Meloaffres­coio, invece, insegna a duplicare su piccole lastre di roccia le immagini delle chiese rupestri, applicando la tecnica dell’affresco. Si arriva, infine a L’occhiodelf­otografo, nel corso del quale i ragazzi, nel ruolo di fotoreport­er, imparano a raccontare quartieri e territorio per immagini. Le attività vengono svolte quando si raggiunge un numero minimo di partecipan­ti. info: materacea, tel. 0835.33.22.62, cell. 388.89.25.456; ceamatera.it. le proprietar­ie creano gioielli con materiali recuperati in loco. 2. prodotti tipici del territorio: pane, ortaggi, olive e latticini. 3. trekking urbano con la guida di un trainer esperto: un nuovo modo per conoscere la città. 4. Uno dei laboratori didattici per ragazzi under 12 organizzat­i dal Centro di educazione ambientale.

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