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L’amore ai tempi della libreria

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LIBRERIE Isaac molla per orgoglio il lavoro. E quando l'amico Yale offre supporto, risponde sdegnoso: "Ho abbastanza per vivere un anno. Basta che viva come il Mahatma Gandhi!". È bello che una scena cult di Manhattan – di e con Woody Allen, 1972 – sia stata girata in un'icona italiana: il Rizzoli Bookstore, nella sede storica sulla Fifth Avenue. Set anche di Innamorars­i (1984): Meryl Streep e Robert De Niro si incontrano alla Rizzoli, si perdono, si ritrovano nell'ultima scena, sotto lo stesso sguardo benevolo di volumi e riviste. I libri, al cinema, chiamano l'amore. Lunga è la galleria di librai sexy: in NottingHil­lHugh Grant, in un’arruffata libreria di viaggi di Portobello Road (ma il modello è la rimpianta TheTravel Bookshop, in Blenheim Crescent) seduce Julia Roberts; lo sfasciafam­iglie francese Olivir Martinez in L’amoreinfed­ele ruba la sposa di (scusate se è poco) Richard Gere, citando a memoria i libri di poesia. E ancora, Joe e Kathleen si amano via mail e si odiano dal vivo: lui possiede una megacatena libraria, lei difende un negozietto di libri per bambini. Sono Tom Hanks e Meg Ryan, in C'èpostapert­e. Il delizioso “negozio all'angolo” non c'è nella vera New York, ma chi non ha sotto casa o nel cuore un posto del genere? Le librerie stentano, qualcuna chiude, ma fanno ancora sognare, come un pezzo di vita di cui ci si è scordati troppo in fretta. Per questo oggi escono tanti libri sui libri. C'è la storia d'amore. Melinda Miller è lo pseudonimo di una coppia di italiani conosciuti­si sul volo Milano-Londra: la loro opera prima, LondoninLo­ve, è stato un caso letterario. Dove ambientare la seconda fatica? In una romantica libreria catalana, naturalmen­te, con Barcellona­monAmour (edizioni tre60, 13 €). C'è la fantascien­za profetica con Paroleindi­sordine, saga di bibliofili ribelli in un futuro dove è scomparsa la carta stampata (Alena Graedon, Bompiani, 19 €). E ci sono le inchieste. Storiedili­brariecora­ggiose (a cura di Matteo Eremo, Marcos y Marcos, 12 €) racconta 20 vite dietro una trincea di libri, dalla Sicilia al Friuli. Sono venditrici di idee, ma anche confidenti e consiglier­e, perché, “la libreria è una culla, dove l'arte si cala nella vita". ChiusoperK­indle (di Massimilia­no Timpano e Pier Francesco Leofreddi, Bompiani, 9,5 €) è un viaggio nel quotidiano di un libraio che non si arrende, una galleria di clienti vista da dietro il bancone, l’atto d’orgoglio di un mestiere insostitui­bile. “Ogni libreria racchiude in sé il mondo intero”, avverte Jorge Carrión, autore di Librerie (Garzanti, 18,60 €), un itinerario tra questi “miti culturali” dei nostri giorni che passa da Strand a New York alla parigina Shakespear­e & Co., fino alla Librairie des Colonnes di Tangeri. g.r. rare in un posto migliore per i nostri libri dedicati, oltre a Napoli, alla cultura del viaggio, alla gastronomi­a e alla cartografi­a”. In sacrestia ecco le edizioni Grimaldi, circa 300 titoli in un’elegante veste blu; nella piccola navata, tra cimeli d’epoca e carte antiche, ci sono libri e volumi rari dal Seicento al tardo ottocento.

Nel centro di Lecce, tra vicoli e portoni barocchi, Liberrima è una libreria diffusa intorno a una corte del Settecento. “Confezioni­amo libri” – scherza Augusta epifani, che da 18 anni trova i titoli adatti ai clienti “come una sarta che cuce abiti su misura”. Liberrima nasce nel 1993 per iniziativa dell’imprendito­re Maurizio Guagnano, in un palazzo del Seicento di fronte alla chiesa di Sant’Irene. “Il lettore non vuole una cultura omologata”, prosegue Augusta epifani, “ha una sua identità e cerca un libraio che entri in

Scaffali con bistrot: il trend del momento. L’importante è che al centro rimanga sempre il libro. L’esempio? Cook

and Book, a Bruxelles

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