Il turista attivo
il report individua sei tribù emergenti entro il 2030: all’estremo opposto rispetto all’improvvisatore c’è il “fan della semplicità” o “easy flyer”: il tipo per il quale la gestione in prima persona dei dettagli di viaggio è uno stress e che gongola alla parola “pacchetto” come il purista al primo imprevisto (naturalmente, risolto). C’è poi la stirpe dei “forzati del viaggio” o “viaggiatori seriali”, il cui obiettivo è definito, in termini sia di tempo, sia di budget (tipicamente, i viaggiatori per lavoro). il supporto della tecnologia è per loro quanto mai fondamentale per minimizzare stress e contrattempi. Soprattutto con le app cosiddette door-todoor come GoEuro o come l’italianissima Wanderio, che li accompagna dalla porta di casa a quella della cabina, in spiaggia, permettendo di scegliere il tragitto in base al prezzo, alla durata del viaggio e alle emissioni di Co2. il puro piacere è lo scopo degli “ego Traveller” o “Cacciatori di gratificazioni”, coloro per i quali il viaggio è un premio e deve essere memorabile. Certo, a questa categoria appartengono i turisti più viziati: quelli che, al più funzionale dei clic preferiscono ancora la complicità di una voce. a loro, in barba alla “moda” delle app, si rivolgono piattaforme tailor made come DoveClub (doveclub.it) che – oltre a un data base ricco e aggiornato – offre assistenza anche telefonica e combinazioni ritagliate su misura sulle esigenze del cliente. La specie più nuova sul pianeta è però quella degli “accumulatori di esperienze Social”, o più sinteticamente “Social Traveller”, che strutturano le vacanze quasi unicamente in funzione dell’audience che possono raggiungere online: attori in un nuovo mercato basato sulle esplosioni di punteggio su Klout, di like e epifanie sulle bacheche di amici e feed friendly. Sul loro smartphone non mancherenno certamente Facebook, Instagram, Twitter, ma anche applicazioni più specifiche come NoteWhere (consente di creare delle note geolocalizzate che tramite sistema GPS compaiono solo quando raggiungi la località attribuita all’annotazione) e Minube, comunità di viaggiatori che permette agli utenti di trovare ispirazioni: la app condivide le esperienze e le foto, di cui riconosce il luogo e il momento in cui sono state scattate, in modo da scrivere in automatico il diario di viaggio, precisando tappe e percorso. Se il viaggiatore dinamico è un mix di tutte le tribù, le caratteristiche di ciascuna raccontano tendenze vere e proprie: “Prendete la recensione online di strutture alberghiere o ristoranti” conferma anche filippo Maria renga, del Politecnico di Milano, “è un fenomeno in crescita, e non per le lamentele, ma perché se ne è capito il valore sociale. Si commenta un’esperienza perché a propria volta si è scoperta l’utilità delle informazioni