La cHilecon ValleY
1. Pollo fritto alla cilena con contorno
di dolce, piatto tipico al ristorante
Peumayen. 2. Un negozio di fiori in Barrio italia. 3. Un concerto
a iF, ideas Factory, spazio multiculturale a Providencia. 4. Gamberi
impanati. 5. el internado:
artigianato a Valparaíso.
Un indirizzo informale, ma di tendenza in un quartiere che sembra un angolo di san salvario a santiago? si passa a trovare Patricio Pichuante, italocileno che ha vissuto in Piemonte per 28 anni, ed è tornato nella città cilena per inaugurare, l’anno scorso, in uno dei tanti cortiletti del Barrio Italia, il suo Silvestre Bistr—: un menu con poche portate (c’è sempre una ricetta vegetariana) e succhi di frutta naturali. di tradizione operaia e artigiana, collocato nella frazione di Providencia, il quartiere è stato riconvertito di recente: “dall’alto”, insinua qualcuno, tant’è che Barrio Italia è oggi un vero e proprio brand. tra qualche laboratorio superstite di restauro di mobili, avenida Italia fino a Plaza Ñuñoa è un brulicare di gallerie, botteghe artigiane
santiago del cile gestite da giovani creativi, locali bohémien. Nelle fabbriche dismesse sono stati allestiti centri culturali e incubatori di imprese. La sensazione è che sia tutto fresco di inaugurazione. Come Factorìa Italia, nell’ex manifattura di cappelli girardi, di fine ottocento: oltre mille metri quadrati affidati alla società degli ingegneri Lionel Kaufman e alejandra Mustakis, detta la “regina della Chilecon valley”, che ospitano artigiani digitali e startup tecnologiche, di impronta sociale o ambientale, laboratori e corsi (li chiamano accademia della felicità) per giovani imprenditori. “È molto più che un coworking”, spiega sofia, 25 anni, bicchierone di caffè stile starbucks in una mano e un progetto di riciclo da lanciare a breve nella testa: “Lo scopo di questo posto è fare girare le idee, sviluppare piani e programmi, tutti diversi, ma accomunati da una visione del mondo positiva, solidale e rispettosa dell’ambiente”.
la RiconQUista dello sPaZio PUBBlico
se la ventisettenne Camila vallejo, fascinosa pasionaria che guidò le proteste nelle Università nel 2011, oggi combatte in Parlamento, l’impegno dei giovani cileni è più sociale che politico e prende le forme di un “movimento di riappropriazione degli spazi pubblici”, come lo chiama gregorio Brugnoli,