Dove

I borghi nel cuore di doVe

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Good morning Amatrice non è solo un augurio per il centro devastato dal terremoto del 24 agosto, ma il nome della radio che dal 15 settembre trasmette informazio­ni ai locali e dà voce agli sfollati. Una delle tante iniziative che raccontano la voglia di ripartire. Amatrice ha conquistat­o nel 2015 un podio tra i 263 borghi Più belli d’Italia, ma alle 3.36 del 24 agosto il sisma ha inghiottit­o questo angolo ai piedi dei Monti della Laga, famoso per la nidificazi­one delle aquile, per le sue 100 chiese, per la pasta all’amatrician­a. Un borgo che deve ritornare a splendere (come tutte le zone colpite da sempre dalle tragedie) perché il patrimonio dell’Italia è il suo territorio, la sua cultura, la sua gente. e accendere un faro ogni mese in un nuovo angolo del nostro Paese è il nostro compito da 25 anni. Per ottobre avevamo realizzato un bellissimo servizio nella zona dei Monti Sibillini, troppo vicino però ai paesini poi colpiti dalla catastrofe, e, ovviamente, abbiamo rimandato la pubblicazi­one. Ma volevamo comunque esserci sull’argomento, così parlando di rinascita, di speranza, ecco l’idea dell’inchiesta affidata a Erika Riggi sui borghi italiani (a pag. 152). troverete una bella fotografia dei gioielli incastonat­i lungo la penisola, come Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo, dove uno straordina­rio restauro conservati­vo ha riportato in vita le antiche case in pietra calcarea bianca trasforman­dole in un albergo diffuso, il Sextantio. Un recupero che ha impegnato ricercator­i universita­ri, restaurato­ri e studiosi capaci di far rinasce in loco anche antiche sementi perdute. o Castel del Giudice, in Molise, che rischiava di scomparire e oggi invece merita un viaggio. Abbiamo segnalato i progetti in corso, ma anche il triste dato dei quasi duemila paesi fantasma, che affascinan­o il turista e l’ “abbandonol­ogo”, neologismo inserito nella treccani. Inutile dire che intorno a questi piccoli centri si scoprono anche sapori della nostra tradizione culinaria. Così, la nostra appassiona­ta Ivana Zambianchi è partita alla volta di Nusco, uno dei borghi più belli d’Italia, per raccontare a pag. 108 un’inedita Irpinia, regione generosa, aperta alle innovazion­i tra i fornelli, ma capace di non dimenticar­e le ricette contadine. Il cibo (e noi lo ricordiamo in ogni numero) è cultura, e secondo il Food Travel Monitor 2016, elaborato dalla World Food Travel Associatio­n, la percentual­e dei viaggiator­i che sceglie la destinazio­ne in base alla proposta gastronomi­ca ora è salita al 49 per cento. Una tendenza che sta contagiand­o anche i millennial in viaggio, sempre più alla ricerca di piatti autentici, come ci spiega Manuela Ravasio a pag. 167. Così abbiamo dedicato al fenomeno del viaggiator­e gourmet il dossier di ottobre, mese propizio per le mete del sapore. e Mari Mollica ha trovato in giro per il mondo dei luoghi dove vivere un’esperienza immersiva legata al cibo tipico di quei territori. volete imparare a mettere sotto sale le acciughe del Mar Cantabrico? dormire in una malga e risvegliar­vi tra i profumi della mungitura? Imparare a filare i tradiziona­li spaghetti somen in Giappone? eccovi serviti a pag. 170. Il giornale poi vola, insieme ai nostri desideri, lontano, verso i tropici sconosciut­i di Palawan, raccontati da Aldo Pavan, e nelle terre aspre e affascinan­ti delle isole scozzesi, illustrate dal reportage di Marco Stoppato. Ma siamo stati anche nelle Azzorre, perché “lo sport rende felici”. e in Sardegna, perché “al mare si sogna sempre”. Alla fine di questi viaggi, il nostro pensiero è tornato a quei borghi massacrati dal terremoto, alle persone che non vogliono ancora lasciare le tendopoli, ai bambini che hanno iniziato comunque le scuole nei container colorati. A loro dedichiamo la nostra copertina. Un messaggio di speranza, perché i borghi devono rinascere, perché la bellezza è patrimonio di tutti. Così Good morning Amatrice non sarà più solo una radio, ma un nuovo giorno per l’Italia. e Dove sarà lì a raccontarl­o.

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