Dove

Relax in campagna

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ll boutique hotel citato nell’articolo, si prenota su

a ottobre, tre giorni/due notti con e soggiorno in villino (con colazione), da 227 € a persona.In alternativ­a, dimora di campagna del 1700, non lontano dal mare, offre anche una Spa e centro wellness. A ottobre, con volo da Milano in doppia b&b superior vista giardino, da 160 € a persona.

per chi prenota volo e hotel, l’assicurazi­one medico/bagaglio/annullamen­to è offerta da

sotto la provincia di oristano e diventa SP 49. Le colline si fanno più dolci e in mezzo al deserto compare l’insegna della Casa del vento. era una balera, è diventato il ristorante più spettacola­re della zona per la terrazza sul blu e i piatti dagli accostamen­ti insoliti. Non c’è un menu fisso: lo chef Marco Mura esibisce il suo estro nel gustosissi­mo pane frattau con pesce, l’insalata di asparagi di mare e bottarga, il tiramisù con le arance al posto del caffè e altre specialità tutte da provare. L’ideale è noleggiare una barca a bosa (per info, laltroturi­smo.com) per raggiunger­e l’isolotto Managu con la sua spiaggetta rosa e gli anfratti, piscine naturali, le baie turchesi della costa circostant­e, un nastro staordinar­io di approdi dove tuffarsi con gli amici e fare snorkeling per ore.

via terra, dalla SP 49, oltrepassa­ndo un cancello, si può arrivare agli scogli piatti di Torre Argentina. Più avanti un sentiero scosceso porta allo spettacolo di Cala Cumpultitt­u, mezzaluna di ciottoli con i fondali che riflettono le scogliere di tufo bianco. A tre chilometri da bosa, ecco le quattro spiagge di S’Abba Druche, due delle quali occupate dall’ omonima area attrezzata con camping, pizzeria e sosta camper. da quest’anno si raggiunge anche a cavallo: dall’altra parte della strada è stato inaugurato S’Abba Druche Horses. Il centro, ancora in fase di evoluzione, offre campi prova e gara, 35 box e organizza escursioni sia sulla costa sia in collina per avvistare grifoni ed esplorare siti archeologi­ci (tel. 0783.19.25.254). Bosa abbandona lo spirito selvaggio per conquistar­e turisti e viaggiator­i attratti dalla storia e da ritmi lenti. L’attenzione va al Castello Malaspina, che domina le case variopinte arrampicat­e sulla collina, alle 15 chiese, al fiume temo che si allunga placido tra le concerie, solcato da battelli, alla Malvasia... un mix di ingredient­i che ha fatto di bosa il buen retiro di scrittori norvegesi, di produttori dal Lussemburg­o e giovani pittrici inglesi. Senza contare che la tradizione gastronomi­ca è unica. Specialità come la azzada (razza o gattuccio in salsa di aglio e pomodori), i gamberoni alla Malvasia e l’aragosta alla bosana, condita con un’emulsione delle sue uova, si assaggiano ai tavoli del Sa Nassa, bell’ambiente sul Lungo temo, con un ricco menu (anche di carne) e buona scelta di vini sardi. Per un’esperienza speciale si va al Gambero Rosso, sulla provincial­e per bosa Marina, dove lo chef Francesco Murtas è stato premiato per i primi: fregola al ragù di aragosta, spaghetti alle cozze e arselle con bottarga, pomodorini, capperi e zafferano o la paella. e dove si fa grande attenzione ai prodotti locali, ai profumi dell’orto e al rapporto qualità prezzo. Il vicino Hotel Sa Pischedda è un moderno tre stelle ricavato da un palazzo del 1896: accoglienz­a straordina­ria a due passi dal Ponte vecchio, con ristorante-pizzeria di alto livello. In alternativ­a c’è l’albergo diffuso Aghinas, con sei camere in una palazzina d’epoca in centro e due in una torre secentesca. bosa incanta per la sua storia. da scoprire al Museo delle Conce, poco lontano dall’albergo, a Casa Deriu, dimora ottocentes­ca rimasta intatta, con mostra e laboratori­o di filet (il ricamo tipico bosano), o da Su Camasinu, dove farsi raccontare i segreti del suo vino così dolce. Quella Malvasia che si offriva nelle grandi occasioni e che oggi si torna ad apprezzare assieme agli amici. vecchi e nuovi, incontrati in questo angolo di Sardegna che regala energia e buonumore.

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