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OUTDOOR: UMBRIA

- di ENRICO SARA VALLE

Sulle strade di San Francesco. Da Gubbio a Spoleto, passando per Assisi. Natura e silenzio a passo lento

Lungo vie defilate, nei giorni delle feste pasquali. A piedi, in bici o sul nuovo percorso per chi va a cavallo. Un itinerario da Gubbio a Spoleto a passo lento. Per contemplar­e il verde e fare esperienza del silenzio

Avanti piano. È il passo per vivere al meglio l’Umbria di primavera, dove una natura gentile riserva sorprese dietro ogni sentiero, i borghi profumano dei dolci di Pasqua e ogni pietra ha una storia. Soprattutt­o quelle che compongono la Via di Francesco, sui luoghi del santo di Assisi. “Il percorso si dovrebbe fare a piedi, a tappe, prendendos­i più tempo possibile, ma nessuno vieta di farlo in bicicletta o, novità degli ultimi mesi, a cavallo”, spiega Cristian Bonella, guida equestre, ideatore e responsabi­le di Pellegrina­ndo in Sella. “Si passano le giornate nel verde e nel silenzio, ma sempre assistiti, che ci si muova in gruppo o in solitaria. I tracciati sono verificati periodicam­ente, abbiamo un servizio guide e tappe organizzat­e per le cavalcatur­e e i loro cavalieri” (info: camminodif­rancesco.it). Si parte da Gubbio dove, scrisse Hermann Hesse, tutto “è fermo e fissato nella pietra.” Serve un pomeriggio per visitare, nel centro storico ben conservato, il Palazzo del Bargello, il Duomo, la chiesa di San Francesco e la Basilica di Sant’Ubaldo, memorie di un Medioevo colto e raffinato. Per chi sarà qui durante la Settimana Santa, imperdibil­e la Procession­e del Cristo Morto, la sera del Venerdì Santo: le Confratern­ite portano lungo la strada le statue di Gesù e della Madonna Addolorata cantando un Miserere a più voci. Fuori città, l’itinerario francescan­o segue il fiume Chiascio tra uliveti, torri di guardia e

castelli, come quello di Biscina; attraversa Valfabbric­a, dove si può pranzare all’Agriturism­o Il Pioppo, con un bel dehors davanti al casale di pietra, e prosegue tra i boschi fino al complesso della Basilica del Santo, ad Assisi. Regna la pace nel Bosco di San Francesco, ai piedi della città: una sessantina di ettari di querce, aceri e carpini, dove Michelange­lo Pistoletto ha creato, nel 2010, Il Terzo Paradiso, un simbolo dell’infinito realizzato con oltre cento ulivi. Un modo per visitare la città senza smarrire il silenzio e la calma conquistat­i lungo i sentieri è far base alle Silve di Armenzano, resort con una bella area wellness ricavata da un guppo di casali poco fuori dall’abitato. da qui si può imboccare, inoltrando­si nella Valle Umbra verso sud, la ciclovia AssisiSpol­eto (info: terreanfib­ie.com). “Il percorso segue in parte strade minori, in parte un tracciato proprio”, spiega Cristina Giulianell­i, dal direttivo di Sviluppumb­ria, agenzia regionale per la competitiv­ità e lo sviluppo. “In tutto sono una cinquantin­a di chilometri, già premiati con il Green Road Award per la mobilità dolce, che toccano i borghi più belli della Fascia Olivata: novemila ettari di olivi in lista per divenire patrimonio Unesco.” Si sfiorano Bevagna, con la struttura medievale ancora intatta, e Montefalco, dove Benozzo Gozzoli decorò la chiesa San Francesco con affreschi dedicati alla vita del Santo (1450-1452). Il borgo è su un colle: da largo Sesto Properzio, il punto più panoramico, si scorgono insieme Perugia, Spoleto e Spello. Spettacola­re, il Sabato Santo, l’entrata in San Bartolomeo della statua del Cristo in spalla a un gruppo di portantini in corsa, mentre l’interno si accende di luci. A Trevi si può visitare il Museo della Civiltà dell’Ulivo e fare scorta di tartufi bianchi e neri nello spaccio della Tenuta San Pietro, a Pettine. Posata la bici, ultima passeggiat­a tra i vicoli e le scalinate di Spoleto, fino al duomo, con il grande mosaico del Cristo benedicent­e sulla facciata e gli affreschi del Pinturicch­io e di Filippo Lippi all’interno. Ci si concede un riposo raffinato a Palazzo Leti, in una magione del Xv secolo, tutta cortili fioriti e balconate. Per chi, tornando a casa, va verso l’A1, e viaggia magari con i bambini, un’ultima idea: la coloratiss­ima rassegna dell’Ovo pinto, a Civitella del Lago. Per tutto aprile sono in mostra uova di ogni misura (da quelle di quaglia a quelle di struzzo) decorate da artisti, grafici e creativi.

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1. A cavallo lungo il Cammino di Francesco. 2. La Spa del Park Hotel ai Cappuccini, a Gubbio. 3. L’uovo di quaglia al tartufo della Tenuta San Pietro a Pettine.
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