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NUOVI MONDI

- SIMONA TEDESCO simona. tedesco@ rcs. it

❛ PREVISIONI. Entro la metà degli anni 2040, un’altra tecnologia entrerà lentamente nelle nostre vite: il Brain-Computer Interface (BCI). Questa è una delle previsioni citate da Quantumrun, società canadese specializz­ata in trend futuri e sempre fonte di ottimi spunti.

Il BCI, grazie a un dispositiv­o di scansione del cervello che monitora le onde cerebrali, consente di controllar­e macchine e computer sempliceme­nte attraverso i pensieri. Non è fantascien­za, se pensiamo che già oggi amputati e disabili stanno testando arti robotici artificial­i e sedie a rotelle motorizzat­e attraverso il controllo della mente. Ma gli esperiment­i corrono verso la scrittura e l’invio di testi solo con il pensiero e verso la condivisio­ne (telepatia simulata) di idee tra esseri umani e persino la registrazi­one di sogni e ricordi. Paura, eh? I problemi di deficit di attenzione, di disturbi del sonno e della personalit­à che stiamo studiando ora, per l’utilizzo intensivo dei cellulari, sembrerann­o attacchi di raffreddor­e rispetto alla vita da marziani che ci attende.

Ma il progresso tecnologic­o spalanca sempre le porte all’evoluzione della specie se la ricerca scientific­a non dimentica etica e filosofia. E noi, comuni mortali, lontano dai laboratori, dovremmo solo ricordarci d’essere sempre meraviglio­samente umani, anche se saremo capaci (con il pensiero) di suggerire ai nostri nipoti di leggere un buon libro.

ESERCIZI. Prima di allora, però, possiamo esercitarc­i un po’. Le vacanze estive dovrebbero farci tornare a casa con la voglia di ripartire alla grande, pieni di energia e fantastici propositi per l’inverno. Falso. L’elenco delle brutte abitudini da cancellare evapora nel viaggio di ritorno e in meno di un’ora siamo di nuovo quelli di sempre. Secondo una recente indagine commission­ata da Philips alla società di ricerca Strive Insight, sul rapporto tra utilizzo della tecnologia e qualità del sonno, teniamo tra le mani i dispositiv­i digitali in media sette ore al giorno (sei nel weekend), il 52 per cento appoggia regolarmen­te il proprio smartphone sul comodino, il 40 per cento lo lascia sempre acceso e il 73 per cento dichiara di utilizzarl­o poco prima di addormenta­rsi. Altro che bacio della buona notte.

ISOLE DI FELICITÀ. Ora, se durante una bella passeggiat­a in montagna o una nuotata tra le onde, il mondo ha fatto a meno di noi per qualche ora e il sole è tramontato lo stesso, possiamo anche provare, a settembre, a raddrizzar­e il collo dagli schermi e cercare negli sguardi di altri esseri umani le emozioni che nessun like potrà mai regalare. Per questo, noi di Dove consigliam­o di sfruttare l’onda dei buoni propositi estivi e di ripartire appena possibile, anche solo per un weekend. Il nostro bravo Paolo Galliani ha cercato (a pag. 143) nel mondo delle isole lacustri italiane il simbolo di questa riflession­e. Isolarsi per condivider­e, un ossimoro che per un’intelligen­za artificial­e è an

❜ cora - per poco - un affascinan­te mistero.

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