EVENTI DA NON PERDERE
È fittissima l’agenda degli appuntamenti di Matera 2019. Il concerto di apertura
(il 19 gennaio) vede in scena, nei Sassi, quasi 150 bande e migliaia di musicisti, in rappresentanza dei comuni lucani e delle Capitali europee della Cultura.
Poi Il flauto magico el’ Elisir d’amore che il Teatro alla Scala di Milano allestisce per i bambini; la Cavalleria rusticana del San Carlo di Napoli, che coinvolge, come comparse, materani e visitatori; le performance dei maestri della Vegetable Orchestra di Vienna che suonano strumenti ricavati da ortaggi e verdure fresche. Seguono le mostre: Ars Excavandi. Matera e le città del mondo rupestre (storia dell’architettura rupestre attraverso i secoli, dal 20/1); Rinascimento visto da Sud. Matera, l’Italia Meridionale e il Mediterraneo (attraversando i territori della Basilicata e della Puglia, il progetto parla del passato artistico delle due regioni, dal 19/4);
La poetica dei numeri primi (percorsi storici, didattici e artistici, con opere di Escher, Nespolo e Spizzichino, conferenze di matematici, spettacoli e laboratori, tutto coordinato da Piergiorgio Odifreddi, dal 21/6); Stratigraphy-Osservatorio dell’Antropocene (proiezioni, fotografie, documenti illustrano nel dettaglio in che modo l’ambiente è stato modificato dall’uomo). A queste quattro esposizioni si aggiungerà la mostra delle mostre (come l’ha definita Paolo Verri, direttore di Matera 2019), creata dai visitatori, che potranno lasciare in città un libro, un disco, le immagini di un film, degli oggetti che raccontano il loro luogo di provenienza. E, ancora, laboratori legati al tema del cibo e della convivialità, come Breadway, in cui i visitatori sono coinvolti nella preparazione del pane materano, o Mammamiaaa, cene preparate dalle massaie materane. Spettacoli teatrali? Dalle rappresentazioni della Divina Commedia proposte dal Teatro delle Albe di Ravenna alle performance di teatro eco-logico e sostenibile sui temi dell’ambiente e dei miti. Un programma, insomma, articolato e multiforme a cui assistere con un’unica card (19 €). Info: matera-basilicata2019.it
L’angolo del Poeta, o seduti ai tavoli di Kappador, in una dimora ottocentesca, con menu tradizionale e vista sui quartieri più suggestivi.
La bellezza rustica e la complessità degli elementi urbani sono solo alcuni degli ingredienti del mix materano. Ecco, infatti, terrazze che cedono il posto a piazzette, tetti di abitazioni che diventano strade strette e tortuose, muri di contenimento che si alternano a ripide scalinate, chiese scavate nella roccia che si allargano fino a diventare conventi.
Una scenografia naturale, che, al crepuscolo, si trasforma in un presepe gigante ed è stata utilizzata per film-culto, come il pasoliniano Il Vangelo secondo Matteo (1964), e gli hollywoodiani La Passione di Cristo (2005) e Ben Hur (2016, remake del kolossal del 1959). Nei Sassi si incontrano gioielli d’arte sacra dalla semplicità commovente, come la chiesa di Santa Maria de Idris, decorata da affreschi bizantini, mentre ogni secolo ha segnato con il suo stile, fino alla facciata barocca, la duecentesca San Pietro Caveoso, a picco su un canyon. Si scoprono miracoli architettonici laici, come Casa Noha, sito Fai e antica residenza di una nobile famiglia dove la storia di Matera è raccontata come in un film. O Casa Cava, “Una delle tappe dell’itinerario messo a punto per Matera 2019”, informa Petruzzellis. “Lo scopo? Quello di far scoprire una città costruita sotto la città, fatta di case, strade, cisterne intrecciate in un dedalo. Casa Cava, per esempio, era utilizzata per estrarre materiali da costruzione (oggi è un centro policulturale)”. L’itinerario di speleologia urbana prosegue nel Palombaro Lungo (più che una cisterna, una vera cattedrale dell’acqua profonda 15 metri) e negli ipogei di Materasum, portati alla luce dopo più di due anni di scavi, che documentano la vita di una vera e propria città sotterranea. I racconti più trascinanti arrivano dagli abitanti di Matera, coinvolti in una atlante delle emozioni dallo scrittore Alessandro Baricco e da altri intellettuali: una raccolta di storie che diventerà un percorso multisensoriale, la secretissima camera de lo core, allestito a Palazzo dell’Annunziata. Testimo- nianze intime, di ricordi, di sensazioni e di sogni. C’è chi confessa “lo stupore degli scorci dalla finestra… I cieli sulla Murgia, i falchi grillai sui tetti e le rondinelle dal petto bianco che per sbaglio entrano in casa”. Chi vuole parlare “della bellezza di maggio… quei venti gradi perfetti, che ti permettono di camminare per i Sassi anche a mezzogiorno… alla ricerca di un tetto dove abbandonarmi con le gambe penzoloni nel vuoto. Pensando ai monaci che secoli prima si ritirarono in quelle grotte in solitudine, dissetandosi solamente con le gocce che stillavano dalla roccia calcarea”.
Anche nella città alta, quella che si affaccia sul canyon e che si è sviluppata in epoche più recenti, gli edifici religiosi riassumono le diverse stagioni architettoniche: dal romanico del duomo, che domina dall’alto i Sassi, alla gotica San Giovanni Battista, alla barocca chiesa del Purgatorio, la cui facciata svolge il tema del trionfo della morte.Il trionfo della vita, invece, è da sempre il pane, e quello di Matera è famoso: pagnotte riconosciute igp preparate con grano duro Senatore Cappelli e lievito madre ricavato dalla macerazione di uve e fichi. Il posto migliore per comprarlo e assaggiarlo è La Casa del Pane, mentre da Sapori dei Sassi si fanno provviste di prodotti lucani: miele di Sulla, pasta artigianale, salsicce e capocollo.
C’è un percorso multimediale: l’ atlante delle emozioni, con i racconti e i ricordi degli abitanti
DAI BIZANTINI A MIMMO PALADINO
Il trekking urbano porta per luoghi e botteghe, in via delle Beccherie, lastricata di chianche bianche dove si trova il laboratorio di Raffaele Pentasuglia, ceramista e artigiano della cartapesta che, per le sue figure, si ispira ai personaggi fantastici della tradizione popolare, ma scomoda anche Tolkien e Melville. Camminando, si scoprono le abitazioni dell’antica nobiltà materana. Come Palazzo Lanfranchi, seicentesco, con una contemporanea Goccia in bronzo di Kengiro Azuma all’esterno. Palazzo Pomarici (XVI sec.) è sede del Musma, il Museo della scultura contemporanea che conserva opere di Medardo Rosso e Arturo Martini, Giacomo Manzù e Mimmo Paladino. Palazzo Gattini è ora un albergo di charme, con Spa nelle grotte e il ristorante gourmand Don Matteo. Fa parte di Matera Collection, un gruppo di sette alberghi in dimore storiche che, per l’Anno della Cultura, propongono agli ospiti “esperienze che fanno conoscere gli aspetti segreti della città, e non solo”, spiega Giacinto Marchionna, fondatore di questo soft brand alberghiero:“Ci sono la via dei calanchi, il Parco delle grotte el’ Ofra, complesso rupestre di caverne, unico nel suo genere, che si sviluppa su quattro livelli”.
Uscendo dal centro abitato si arriva al Parco della Murgia Materana, per secoli profondamente alterata dalla presenza dell’uomo. Utilizzate per l’estrazione di materiale da costruzione, le cave di calcarenite con le loro suggestive verticalità, i pinnacoli scampati all’attività estrattiva, la caratteristica alternanza di vuoti e pieni sono la testimonianza di un’arte antica quanto Matera, l’arte di zuccare (cioè scavare) la pietra. Si trova qui il Parco archeologico delle chiese rupestri. Cappelle in miniatura realizzate più di mille anni fa da monaci e anacoreti che incavarono nella pietra tabernacoli e absidi, e li decorarono con affreschi colorati. Imperdibile, la cripta del peccato originale, con colpi di teatro assicurati per chi la visita: dapprima il buio assoluto, poi un sottofondo di canto gregoriano e infine spot e fasci di luce sulle pitture che raccontano la storia della tentazione di Eva.
Si va sottoterra e si sale anche in cielo. In mongolfiera. “Con i nostri voli”, informa Francesco Ruggieri di Landing South Italy, “mostriamo il paesaggio lunare tagliato dai solchi profondi dei calanchi, le Murge, le Gravine e le geometrie bizzarre della Città dei Sassi”. Per scoprire che in questi spazi magici il bello e il sublime si mescolano come raramente succede altrove.
Canti gregoriani e lame di luce sugli affreschi antichi nella cripta del peccato originale