FRONTE DEL PORTO
Alla base del cambiamento c’era, e c’è ancora, il progetto Euromediterranée, destinato a rimodellare il fronte sul mare e le aree retrostanti: “La città voleva il suo porto, e per il porto la città era un limite: con Euromediterranée abbiamo conciliato gli opposti”, ha raccontato l’architetto Eric Castaldi, artefice di Les Docks, quartiere tecnologico e commerciale ricavato dai magazzini sul porto, e di Le Silo, vecchio deposito di granaglie trasformato in un teatro da 2000 posti. Ma ci sono anche altri edifici, freschi di inaugurazione, che ridisegnano il profilo della città: il Centre Euromed di Massimiliano Fuksas, un mix di boutique, alberghi, uffici o La Marseillaise di Jean Nouvel, una torre di 135 metri, “alta ma non anonima perché le facciate di fibrocemento sono verniciate in una trentina di diverse tonalità che riprendono i colori della regione , il blu del mare, il bianco delle Calanques, il rosso della bandiera francese.” E non finisce qui: sarà proprio Marsiglia la sede di Manifesta 13 (manifesta13.org; dal 7 giugno al 1° novembre), la Biennale d’ arte noma dee a guidarla sarà unte am interdisciplinare diar chi tetti,urbanisti, artisti e curatori con un circuito di eventi collaterali (Les Parallèles du Sud) in sinergia con il programma ufficiale.
Architetture a parte, Marsiglia ha una sua identità meticcia, che si vive e si
respira un po’ ovunque, ma soprattutto nel quartiere di Noailles, con i suoi ristoranti africani, i negozietti arabi e il mercato multietnico di Rue du Marché des Capucins .Il crogiolo di culture, accenti, odori e colori qui, si riconosce chiaramente: si vede, si annusa e si ascolta. È un viaggio nel viaggio, quello tra i vicoli di Noialles, segnato dal profumo di spezie orientali, dal sapore zuccheroso dei pasticcini turchi e maghrebini, tra saloni di bellezza che propongono acconciature africane e una colonna sonora che mixa le nenie arabe, le melodie degli chansonnier e i fraseggi sincopati dei rapper. E spingendosi appena un po’ all’interno, lasciandosi alle spalle la nuova Marsiglia, tra edifici un po’ sgarrupati e bistrot di cucina mediterranea rivisitata, ecco un’altra avventura di sguardi nel quartiere bohémienne e di tendenza intorno a Cours Julien fitto di locali alternativi, librerie e bouquinistes, creativi emergenti e murales, graffiti e assaggi di arte urbana disseminati nelle stradine, lungo le scalinate, sui muri delle case. Da ricordare che il miglior panorama sulla città e sull’arcipelago delle isole Frioul è da Notre-Dame de la Garde, chiesa neogotica che sovrasta il porto e la costa: amatissima dai marsigliesi (la statua della Vergine è, per tutti, la Bonne Mère, la buona madre) è un mix di archi orientali, mosaici, colonne di marmo con una raccolta di modellini di navi e barche, ex voto di pescatori e marinai salvati da naufragi.