ESPERIENZE SENSORIALI
La fusione tra natura e tecnologia di Olafur Eliasson a Bilbao, le sperimentazioni di Derain a Mendrisio e l'immaginario creativo di Ligabue a Parma. La pittura 3D di Van Eyck, a Gand
ANDRÉ DERAIN SPERIMENTATORE
CONTROCORRENTE
“Derain è il pittore che mi appassiona di più, colui che più mi ha dato e insegnato dopo Cézanne; permeè il più coraggioso“, scriveva Alberto Giacometti all'uscita della mostra dedicata al pittore francese dal Musée d’Art Moderne nel 1954. È stato forse Giacometti a cogliere le ricerche sottese alla sua pratica pittorica, a quell'alternanza di stili e sperimentazioni che ne fanno un funambolo dell'arte, fauvista e cubista prima della Grande guerra, poi rinchiuso nella tradizione. Una ricerca messa a fuoco da questa mostra che indaga la produzione di André Derain tra i due conflitti fino alla sua scomparsa (settembre 1954), mendrisio.ch/museo
IL REGNO SEGRETO. SARDEGNA-PIEMONTE: UNA VISIONE POSTCOLONIALE
Quali relazioni sono intercorse tra la Sardegna e il Piemonte? La mostra indaga un rapporto iniziato nel 1720, quando l'isola divenne sabauda e cominciò un flusso di confronti culturali, movimenti di persone e idee che fecero di questo "luogo reale e immaginario a un tempo" il terreno per la nascita di una cultura nazionale. Viene svelato il processo di influenza reciproca, senza vincitori e vinti, piuttosto mettendo in luce uno scambio che si è protratto fino agli anni Sessanta. Lo racconta un percorso di documenti, testi, illustrazioni, ceramiche, fotografie, museoman.it
OLAFUR ELIASSON:
NELLA VITA REALE
Studia le relazioni tra il reale e l’artificiale, la percezione e l’esperienza. Quella di Olafur Eliasson (1967) è una ricerca che coinvolge lo spettatore, lo richiama a riflettere sui rapporti uomo-natura, a come percepiamo e ci muoviamo nell' ambiente. E al Guggenheim lo fa fin dalla suo ingresso, con un'opera che unisce natura e tecnologia: una struttura di oltre undici metri, costituita da un ponteggio e una serie di pompe, versa l’acqua in un lago dietro il museo, riproducendo i suoni e l’aspetto di una cascata, guggenheimbilbao.eus
LIGABUE E VITALONI.
DARE VOCE ALLA NATURA
Anche grazie all'allestimento teatrale di Cesare Inzerillo ci si avvicina all'immaginario creativo di Antonio Ligabue (1899-1965) che solo nel 1961, dopo una lunga parentesi artistica spesso incompresa, ricevette con l'esposizione alla galleria romana La Barcaccia del 1961 un riconoscimento definitivo. Ci sono gli autoritratti - è “l'immagine del malessere", scrive il curatore Vittorio Sgarbi - la natura selvatica , simboli di forza, che si confrontano con le sculture iperrealiste di Michele Vitaloni, fondazionearchivioligabue.it
FACING COLLECTOR: SIGG COLLECTION CONTEMPORARY ART CHINA
THE THE OF FROM
Primo imprenditore a recarsi in Cina nel 1979, Uli Sigg ha cominciato a visitare atelier e conoscere artisti, poi come ambasciatore ha promosso la conoscenza dell'arte cinese: nel 1997 ha istituito il Chinese ContemporaryArtAward. La sua è una collezione immensa, oltre 2.500 lavori tra sculture, fotografie e installazioni di 500 autori (nel 2012 ha donato 1.500 opere al M+ Museum for Visual Arts di Hong Kong). La mostra torinese ricorda l'amicizia di Uli Sigg con Ai Weiwei e traccia poi, con l'occhio enciclopedico del collezionista svizzero, lo sviluppo dell’arte cinese dalla fine degli anni Settanta a oggi, castellodirivoli.org
VAN EYCK. UNE RÉVOLUTION
OPTIQUE
Non solo ha perfezionato la pittura a olio (Giorgio Vasari lo definì, nel 1550, l'inventore di questa tecnica), ma ha saputo dipingere la luce come nessun altro esaltando dettagli, dando tridimensionalità a figure e cose, rendendo la materia quasi tangibile: la più grande mostra mai realizzata su Jan van Eyck (Maaseik, c. 1390 – Bruges, 1441) dà conto di questa sua ricerca (ma anche delle sue conoscenze di teologia e scienze naturali) e riunisce la metà della ventina di opere rimaste al mondo con opere di bottega e un centinaio di capolavori di altri artisti. Un percorso straordinario con al centro gli otto pannelli restaurati del polittico dell'Agnellomistico (1432) di Hubert e Jan Eyck. Li hanno collocati a misura di sguardo, un incontro speciali con i colori, i tessuti, la trasparenza della luce, vaneyck2020.be