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UNA NUOVA STAGIONE

A primavera l’isola (uno dei set di L’amica geniale di Elena Ferrante) riapre con la sua miscela di profumi, sapori, brezze marine. Da scoprire nei cammini dell’entroterra, nelle trattorie veraci, nei giardini, alle terme

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Profumi sulfurei e bagni caldi. Giardini in fiore e musica all’aperto. “Ischia è più di un’isola e anche più di uno stato d’animo. È un microcosmo che fa dei sensi il centro della sua anima millenaria”, racconta lo scrittore Andrea Esposito, nato qui e autore di due noir ( Il paese nasconde, 2011, e La ninna nanna dell’uomo nero, 2019). Ischia è un mix perfetto di storia e cultura, che si respira al Castello aragonese, lungo i vicoli e nelle torri di avvistamen­to di Forio, tra i borghi e le vigne, affacciati ai belvedere che corrono intorno al monte Epomeo. Poi ci sono le fragranze, la cucina carica di sapori, di aromi.

“È un’isola di sensazioni forti, per tutti i sensi. L’esperienza che consiglio? Immergersi nelle pozze calde di Sorgeto, in mezzo al mare, e lasciarsi andare a questo alternarsi di acqua bollente e di onde fredde”, consiglia l’attore Francesco Serpico, che interpreta Nino Sarratore nella serie televisiva L’amica geniale, tratta dai romanzi di Elena Ferrante. Ad aprile, quando riaprono i parchi termali e i grandi alberghi, i ritmi sono ancora rilassati: Ischia si mostra nel suo aspetto più selvatico, di roccia e di mare, con terrazzame­nti

coltivati e mulattiere da percorrere per inebriarsi di colori e profumi. Si cammina anche per scoprire l’entroterra, la sua geografia tentacolar­e, i saliscendi verso il mare. Odori e scenari da apprezzare in occasione di Andar per sentieri (dal 25 aprile al 3 maggio, info e prenotazio­ni: tel. 081.90.84.36; prolocopan­za.it), alla scoperta dei percorsi più suggestivi, come il cammino verso l’eremo di San Nicola (XV secolo), la più antica chiesa rupestre di Ischia, ricavata nel tufo verde, sulla cima del monte Epomeo. Ogni giorno si possono scegliere da due a quattro itinerari guidati (con partenza dalla piazza di Panza, frazione di Forio), dalla passeggiat­a ai trekking più impegnativ­i, con soste e degustazio­ni in cantine e aziende agricole. Un invito a scoprire l’anima rurale dell’isola, a soffermars­i lungo quei “viottoli che si inerpicano su in mezzo ai filari dove ci sono interi sciami di api e dove le lucertole si cuociono al sole sulle foglie che stanno per germogliar­e”, per usare le parole dello scrittore americano Truman Capote.

I PASSI DA COMPIERE

Ci si incammina allora sui crinali dell’Epomeo, gialli di ginestra; si va

alla scoperta del bosco di Frassitell­i, con la fioritura fugace dell’acacia, e dei castagneti della Falanga, dove ancora si incontrano tracce del villaggio di case nella pietra, delle nevere e di vecchi palmenti. Per ogni sentiero c’è una storia da ascoltare o solo guardare, come quella delle fumarole di donna Rachele, che prendono il nome dalla vedova di Mussolini, al confino sull’isola fino al 1957. Emettono sbuffi di vapore tra i 90 e 100 gradi in uno scenario unico: in mezzo alla roccia rossa e brulla si incontra il raro Cyperus Polystachy­us, il papiro delle fumarole.

Ischia è anche l’isola dei giardini botanici, come La Mortella, l’oasi voluta da Susana Walton (19262010), disegnata dal celebre paesaggist­a britannico Russell Page negli anni Cinquanta. In tarda primavera è in programma un calendario di eventi e incontri per celebrare il decennale della scomparsa della sua fondatrice, donna carismatic­a e visionaria. È una festa per i sensi: si cammina tra viali odorosi, muri a secco, fontane e corsi d’acqua dove fioriscono papiri, fior di loto e ninfee giganti; si ascolta musica da camera nella Sala Recite; nelle serre

si ammirano orchidee tropicali ed essenze rare e nel giardino orientale, tra bambù e aceri giapponesi, a inizio maggio sbocciano le peonie. Ogni weekend, poi, si assiste ai recital di musica da camera con giovani talenti.

Zi’ Naninna a mare (zinannina. com) è il posto per solleticar­e i sensi: in cucina c’è il sudcoreano Park Kisung, che conosce ingredient­i e ricette isolane meglio di un ischitano, ma al tempo stesso regala contaminaz­ioni che sorprendon­o occhi e palato, come la terrina di coniglio con riduzione di porto speziato e uva bianca. Si cena sulla terrazza guardando il Castello aragonese.

LE PRIME NUOTATE

“La terra è rossiccia come nei film western, le ginestre gialle, il cielo azzurro e il mare, sotto, di un blu fitto con lampi turchesi. La spiaggia è una mezzaluna di sabbia - a occhio saranno due chilometri - che dalla scogliera delle Petrelle arriva quasi a Sant’Angelo. Quando di una bellezza si dice che mozza il fiato è una cosa così”, scrive Gianni Mura nel noir Ischia (Feltrinell­i, 2012). Aprile, sull’isola, è anche mare e bagni termali. Le prime nuotate in solitudine sono impagabili e la piccola baia della Pelara, compresa tra la Guardiola e il monte di Panza, è un luogo ritrovato e ancora nascosto. I volontari della pro loco di Panza hanno da poco messo in sicurezza il sentiero che parte dalla piazzetta di Panza. Si cammina tra corbezzoli e ginestre, eriche, cespugli argentei di assenzio e, ancora, un tappeto di felci, fino a raggiunger­e il mare. Nella ben più nota baia di Sorgeto si indugia fino a tardi nelle acque calde. Con 103 sorgenti e più di 60 campi fumarolici, Ischia ha un patrimonio unico al mondo. Ai Maronti, a circa 300 metri dalla spiaggia, le antiche Terme di Cavascura (cavascura.it), restaurate da poco, sono scavate nella roccia tufacea di un canyon che si percorre solo a piedi. Sono un unicum in tutta l’isola: una sala termale a cielo aperto, senza fronzoli, dove si fanno fanghi e bagni in vasche di pietra; la sauna è un antro naturale e la doccia è una cascatella calda che viene giù dalla montagna, dalla sorgente che già i Greci, e poi i Romani, avevano imparato a utilizzare. Nella Baia di San Montano, il Negombo ( negombo.it) è parco idrotermal­e, giardino botanico, spiaggia e luogo di arte contempora­nea, con installazi­oni di Arnaldo Pomodoro e Lucio del Pezzo. Le acque sgorgano a una temperatur­a di oltre 40 gradi e alimentano piscine, grotte naturali, vasche e cascate, nascoste tra balze e terrazzame­nti. Qui l’esperienza termale incontra la meraviglia di essenze arboree africane, brasiliane,

asiatiche e mediterran­ee. Ogni anno, a fine maggio, il parco accoglie la mostra-mercato Ipomea: si possono ammirare, e acquistare, piante rare e inconsuete.

In primavera si scoprono indirizzi nascosti come La Scannella (clubscanne­lla.it), piccolo albergorif­ugio a pelo d’acqua, che si raggiunge solo a piedi o in un quarto d’ora di barca da Sant’Angelo. Nel borgo di Sant’Angelo, il Miramare Sea Resort & Spa (miramarese­aresort.it) è stato riletto in chiave più contempora­nea dall’architetto Giuliano Andrea dell’Uva, che ha recuperato linee, colori e materiali tipici del luogo. Le stanze si affacciano sulla baia dei Maronti, che ora vive la sua stagione più bella, silenziosa e sgombra di barche.

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(XV secolo).
Veduta di Ischia dal Castello aragonese (XV secolo).
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A Lacco Ameno sorge il Negombo Thermal Park. È parco idrotermal­e, giardino botanico, sede di installazi­oni d’arte contempora­nea.
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Il sentiero della Bocca di Tifeo, nel comune di Forio, regala affacci impagabili.
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Walton (a sinistra).
I Giardini La Mortella, fondati da Susana Walton (a sinistra).
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