In sella, fra Alpi, Langhe e Roero
Riparte la stagione del cicloturismo e il Piemonte invita gli amanti della bicicletta a scoprire il suo territorio ricco di storia, arte, natura, cultura. Dai percorsi di collina a quelli di pianura, ecco una serie di proposte, adatte sia ai più esperti, sia ai principianti, per visitare borghi, castelli, musei, abbazie
Natura,
arte, gastronomia, storia. È un viaggio dei sensi e della mente quello che la primavera regala, agli amanti delle due ruote, nel
Basso Piemonte, ambiente ideale per gli appassionati di cicloturismo, che possono visitare borghi e monumenti, addentrarsi fra boschi e colline, fare sosta in luoghi ricchi di cultura, gustare la caratteristica cucina regionale. Ecco alcuni itinerari.
PERCORSI DI COLLINA
Bar to Bar (Barbaresco - Barolo) è un percorso ad anello in sette tappe che attraversa buona parte del territorio di Langhe e Roero. Si snoda tra strade a
bassa percorrenza, strade bianche, boschi e capezzagne, e attraversa borghi e vigneti. L’anello breve parte da
Barbaresco, passa per Alba, costeggia il Tanaro e sale nella zona del Barolo, da Roddi - Verduno - La
Morra, per arrivare infine a Barolo. Quello lungo, per ciclisti esperti e allenati in grado di sopportare dislivelli ampi, salite e discese ripide, da Barbaresco passa a Neive e Treiso, per inoltrarsi poi in Alta Langa, nei luoghi amati dallo scrittore Beppe Fenoglio. Il percorso prosegue in Valle Belbo, la risale fino al Passo
della Bossola, da cui rientra sulla dorsale principale delle Langhe verso la Valle Tanaro e poi da Bossolasco - Serravalle e Roddino raggiunge Serralunga e Monforte, da cui si arriva a Novello e Barolo. È possibile
anche la variante da Serralunga a Castiglione Falletto - Monforte. Lungo il percorso sono previste e, segnalate, stazioni di ricarica per le e-bike e di manutenzione per eventuali piccoli inconvenienti alla propria bici.
La sigla GTL (Grande Traversata delle Langhe) racchiude un intero territorio a pochi chilometri da Alba. Sono molti itinerari, che toccano
praticamente tutti i paesi delle Langhe. I percorsi sono su strade a bassa percorrenza, strade bianche e boschi. La distanza chilometrica non è mai eccessiva e si possono sempre evitare i passaggi più estremi col portage (si va a piedi con la bici accanto) o utilizzando il collegamento in asfalto tra due luoghi o il servizio pubblico su gomma.
RBT, ovvero Roero Bike Tour, è una sigla che racchiude il territorio del Roero, porzione collinare che fiancheggia la sponda sinistra
del fiume Tanaro e la separa dalle Langhe fino a lambire le province di Torino e di Asti. Un’area segnata da borghi storici, attività manifatturiere, natura selvaggia. Il nome deriva dalla nobile famiglia astigiana dei Roero, che già nel Medioevo possedeva la maggioranza dei castelli e delle terre. Il Roero Bike Tour, pensato per mountain bike ed e-bike, è lungo circa 140 chilometri, suddiviso in sette tappe e arricchito con alcune varianti, tratti alternativi o di collegamento; ingloba i tre grandi sentieri già esistenti: l’S1 (Grande Sentiero del Roero), l’S4
(Sentiero del Roero Centrale), e
l’S3 (Sentiero dell’Acino, Mulini e Castelli – Roero Orientale). Ci si può spostare su sentieri naturalistici o strade a bassa percorrenza, scoprendo paesaggi peculiari, fra cui le Rocche, un insolito fenomeno geologico di erosione, con una ricca biodiversità.
IN PIANURA, PER CASTELLI
Dalle colline delle Langhe, la pedalata può continuare verso la grande pianura cuneese bagnata dal Po, al cospetto del Monviso (3.841 m), toccando cascinali, mulini ad acqua, palazzi e castelli. Si può pedalare a lungo, con poca fatica: anche i fondi sterrati sono sempre molto scorrevoli.
Il punto di partenza è Racconigi, con il Castello, Regia Residenza Sabauda. Si visitano il primo piano nobile e il secondo, residenziale; le cucine e la cappella reale; il parco di 170 ettari all’inglese (aperto da marzo a novembre), con le serre, tra le più famose d’Europa, e l’imponente costruzione neogotica della Margaria. Il Museo-Giardino della Civiltà della Seta, allestito nell’ex convento delle clarisse, permette di scoprire la storia di una lavorazione fondamentale per l’economia sabauda, che contraddistingue anche la vicina Cavallerleone. Se Racconigi, tra Sei e Settecento, vantava ben 33 filatoi con quattromila addetti, Cavallerleone ebbe un unico grande impianto, il setificio Gioannetti
Ceriana. È una delle più significative testimonianze di archeologia industriale del Piemonte, insieme al
Filatoio di Caraglio, che ripropone la ricostruzione degli imponenti torcitoi e di alcuni ambienti di lavoro. Si continua per Cavallermaggiore, che ad aprile celebra la Sagra del Gorgonzola e, a novembre, la Fiera dell’editoria piemontese, e Savigliano. Qui, oltre alla Piazza Santarosa, con le case medievali porticate e la torre civica, sono da visitare i sontuosi Palazzo Taffini, sede del Mùses - Accademia Europea delle Essenze, e Palazzo Muratori Cravetta. Il Museo Civico, nell’ex monastero francescano, ospita la Gipsoteca
Davide Calandra: fra i calchi in gesso c’è il grande fregio creato per l’aula di Montecitorio.
La tappa successiva è Scarnafigi, il paese dei formaggi (nei caseifici si producono Grana Padano, Bra, Piemontino, Raschera, Toma); nelle vicinanze si visita la Cappella della Santissima Trinità, fondata, secondo le leggende, dai Cavalieri Templari.
La pedalata continua tra i vasti frutteti (meli, peri, albicocchi e peschi) verso Lagnasco, con i Castelli dei Marchesi Tapparelli D’Azeglio, importante monumento del XVI secolo, e Saluzzo, capitale dell’omonimo Marchesato fino al 1548. A circa nove chilometri merita una visita, a Revello, l’Abbazia
cistercense di Staffarda (1135), con il chiostro, la foresteria, il mercato coperto e, all’interno della chiesa, il polittico cinquecentesco di Pascale Oddone (1531-1533). Da non perdere anche, nella vicina Cardè, il
Castello. Nei dintorni di Saluzzo si intravede, sulla collina, il castello di Manta, che custodisce uno dei capolavori della pittura del XV secolo: la Sala
Baronale, decorata dalle eleganti figure dei Prodi e delle Eroine e dalla fiabesca scena della Fontana di Giovinezza. Anche Manta è stato un importante centro della seta: qui esistevano due opifici dedicati alla trattura, con il dipanamento dei fili da seta dai bozzoli dei bachi. Pedalando lungo le colline si raggiunge Busca, con il Castello
del Roccolo, fatto edificare dal Marchese Roberto Tapparelli d’Azeglio dal 1831: un’elegante dimora in stile neogotico in un parco di oltre 500 mila metri quadrati. Mete per una scampagnata primaverile in bici? Torre San
Giorgio, che ad aprile accoglie la Sagra del Fritto Misto, e Villafalletto, che nella Settimana Santa propone il Mortorio Pasquale, una processione che risale al 1622. In autunno, invece, a Faule si gusta la Bagna Caoda.
Saporita ed energica, per ripartire con slancio verso un’altra tappa. In bicicletta, naturalmente.
Info e cartoguide: Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, tel. 0173.36.28.07, langheroero.it ATL del Cuneese, tel. 0171.69.02.17, cuneoholiday.com Associazione per il Turismo Outdoor - Wow wowoutdoor.it; e-mail: info@wowoutdoor.it