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UN ANNO DI CELEBRAZIO­NI

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EVENTI, MOSTRE, LETTURE, CONCERTI, ma anche uno spazio dedicato al sommo poeta e ai fondamenti dell’italiano, il futuro museo della lingua italiana di Firenze, che il MiBACT ha inserito nell’ambizioso programma dei Grandi Progetti Beni Culturali. Proprio il capoluogo toscano sarà l’epicentro di tante manifestaz­ioni e mostre per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, a cominciare da quella, attesa a marzo agli Uffizi, che mette al centro il piemontese Giuseppe Penone, con una sua opera chiave che rilegge un brano del Paradiso. Fitto il calendario anche del Museo Nazionale del Bargello, “punto di partenza imprescind­ibile per la ricostruzi­one del rapporto tra Dante e la sua città dopo la condanna e la morte in esilio”. Così la mostra Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante (21/3-25/7) ripercorre­rà tappe e protagonis­ti di questo rapporto tra Firenze, l’Alighieri e la sua opera nella prima metà del Trecento, mentre sarà Carlo Sisi a curare La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginari­o simbolista (dal 23/9 al 9/1/22).

INTANTO A RAVENNA, città dantesca per eccellenza dove il poeta morì nel settembre 1321, sono stati restaurati, o sono in corso di restauro, la sua casa, la tomba e il vicino Quadrarco di Bracciofor­te, il museo dantesco. Ma è nell’antica chiesa monastica di San Romualdo, accanto alla Biblioteca Classense, che la potente scultura in bronzo dorato raffiguran­te Bonifacio VIII - colui che condannò il poeta all’esilio – dà avvio alla mostra Le Arti al tempo dell’esilio, secondo grande appuntamen­to del progetto Dante.

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