La vita un eterno istante
Intervista di Silvana Rizzi - Foto di Filippo Avandero
“NON OCCORRE ANDARE FINO AI CARAIBI per fare belle foto”, afferma Giovanni Gastel, sessantun’anni, tra i più grandi fotografi di moda italiani, mostrando uno dei suoi scatti preferiti. Si tratta di una lunga spiaggia, dove una modella dal vestito del colore della spuma del mare, sfiora con eleganza la sabbia. La spiaggia è quella del Forte dei Marmi, dove Giovanni ha passato tanti momenti spensierati con gli amici di sempre, dai Moratti alla Gigiò Faggian, splendida ragazza della Spezia. Grande tennista, Gastel trascorreva i pomeriggi versiliesi combattendo partite all’ultimo sangue, per inforcare poi la bicicletta e tuffarsi in mare al tramonto. Oggi il suo buen retiro è l’isola di Filicudi, la meno frequentata delle Eolie, una terra vulcanica e selvaggia, in sintonia con il suo animo romantico, meglio ancora wertheriano, come rivela una foto giovanile appesa nello studio in via Tortona a Milano. Qui, in questo loft di fascino, impregnato di cultura, passione e amore per il bello, il grande fotografo ha accolto ForteMagazine con la semplicità e la spontaneità, che rivelano un’innata eleganza. Eleganza: ecco la parola chiave per entrare nel mondo di Gastel. «L’eleganza», spiega, «è un valore morale, superiore a quello estetico, include il rispetto per la donna. A questo ne aggiungo altri due, immutabili, l’armonia e la bellezza». Non poteva che essere così per Giovanni Gastel, nipote di Luchino Visconti, erede dell’alta aristocrazia e della borghesia imprenditoriale lombarda, severa e determinata nel raggiungere gli obiettivi. «Quando ho annunciato a mio padre che avrei fatto il fotografo, mi ha regalato un pettine e uno specchio. “Come mai?”, gli ho chiesto. “Così i tuoi clienti potranno darsi un’aggiustatina per la loro fototessera”, ha risposto». Questa frasetta ha avuto il pregio di stimolare la geniale creatività del figlio diciannovenne e il suo caparbio spirito lombardo. Ed ecco il primo studio in via Mascagni, l’incontro determinante con Flavio e Gisella Lucchini di Donna e Mondo Uomo, l’annus horribilis 1993 con il crollo improvviso del lavoro, la rinascita, gli incontri straordinari, lo stile conquistato. Tutta la sua vita scorre nell’appassionante autobiografia: Un eterno istante. La mia vita (Mondadori). La si legge senza poter smettere, tanto è vera e avvincente. Il prossimo obiettivo? «La grande mostra in occasione dei miei quarant’anni di lavoro al Palazzo della Ragione a Milano dal 23 settembre al 13 novembre 2016. Una mostra con una chiave particolare», precisa «dove la lettura delle mie opere è vista in rapporto agli eventi più significativi di quel periodo». Ci andremo, pronti a farci stregare dalla follia creativa, dall’eleganza e dall’imprevedibilità di Giovanni Gastel, il fotografo colto e passionale, ancora alla ricerca dell’opera perfetta. LIFE, AN ETERNAL INSTANT | A conversation about elegance, harmony, and beauty (but also tennis, biking, and swimming in Forte’s blue sea) with photographer Giovanni Gastel, on the eve of a great Milanese exhibition illustrating a 40-year career in the fashion world | “There’s no need to go to the Caribbean to take beautiful photos,” says Giovanni Gastel, 61, one of the greatest Italian fashion photographers, as he shows us one of his favorite shots. A model in a dress the color of the whitewater wave crests picks her way along the swash line on a long beach: Forte dei Marmi’s. Where Gastel spent many carefree moments with old friends, from the Morattis to Gigiò Faggian, a splendid girl from La Spezia. An enthusiastic tennis player, Gastel was wont to spend his Versilian afternoons playing furiously – and then riding off on his bike to take a dip in the sea at sunset. Today, his hideaway is the island of Filicudi, the least-frequented of the Eolie, volcanic and wild like his romantic soul – or perhaps better to say Wertherian sensibility, as we gather from an early photograph hanging in his studio in Milan’s Via Tortona. Here, in a delightful loft where everything speaks of learning, passions, and love for the beautiful, the photographer welcomed ForteMagazine with the simplicity and spontaneity that is the keynote of innate elegance. Elegance: the password to Gastel’s world. “Elegance,” he explains, “is a moral value, superior to the purely aesthetic, embracing respect for women. And to this I ought to add two other immutables, harmony and beauty.” It could not have been otherwise for Luchino Visconti’s nephew, Giovanni Gastel, scion of the high aristocracy and the entrepreneurial class of Lombardia, strict, exacting, and utterly determined to achieve its goals. “When I informed my father that I was going to be a photographer, he gave me a comb and a mirror. ‘Why?’ I asked. ‘This way, your clients can spruce up for their passport photos,’ he answered.” Whether he intended it or not, his phrase stimulated his 19-yearold son’s genial creativity and his stubborn Lombard spirit. Then came Gastel’s first studio in Via Mascagni, the course-setting meeting with Flavio and Gisella Lucchini of Donna and Mondo Uomo, the annus horribilis 1993 when work dried up to a trickle, the resurgence, the extraordinary encounters, and a style defined in