Belli, i bagni
DA B A L LO
Negli Anni 80 si chiamavano branchés, ed erano quelli connessi con la gente giusta, che si vedevano nei posti giusti. A Parigi quei posti erano fondamentalmente due: Café Costes di giorno, Les Bains Douches la notte. I branchés erano artisti. Attori, cantanti. Stilisti. E “figli di”. Les Bains era “il” locale, una sala da concerto che diventava club quando la band aveva finito. Affidata all’estro di un designer allora semisconosciuto di nome Philippe Starck, dal 1978 avrebbe scandito le notti di Parigi. Per 30 anni. Finché la Prefettura non ha messo i sigilli nel 2010, causa pericolo di crollo imminente.
Il tocco di Philippe Starck, bravo e ancora sconosciuto
In origine erano i Bains Guerbois, dal nome della famiglia che aveva acquistato il palazzo per trasformarlo in terme per gente altolocata. Relax in acqua, un caffè, e l’alba era già lì. Ottocento, Novecento: il tempo corre. Alla fine degli Anni 70 l’edificio è a pezzi. Fabrice Coat ha 23 anni, ci passa davanti in motorino e va in fissa per le cariatidi in bronzo che fanno la guardia sulla facciata. Coat ha un negozio di antiquariato in zona con Jacques Renault. Tanto fa che convince il socio a contattare il proprietario, Maurice Marois. Lui sta vendendo l’immobile a Ibm, per farne un centro di computer. Fabrice e Jacques non mollano. Hanno una visione. Bar al piano terra, ristorante di sopra, discoteca giù di sotto.
Marois cede. Dopo sei mesi di cantiere, il posto prende forma. Ed è arredato con i pezzi di antiquariato del negozio. Ci vuole un tocco di contemporaneità, ma da pagare poco. Meglio se ci pensa un amico. Magari Philippe Starck, suggerisce qualcuno. Non ha ancora disegnato il Café Costes e accetta la sfida. Ci mette un neon, e il futuro ha inizio. Sotto, dove suoneranno i Joy Division e i Dead Kennedys, lascia la piscina e rende indimenticabile il pavimento con piastrelle bianche e nere a scacchi.
Il 21 dicembre ‘78 si apre: l’invito è disegnato da Pierre et Gilles. Si presentano in tremila. Usciranno con i segni della vernice sui vestiti, ancora fresca a ridosso dell’inaugurazione. Per i due anni successivi, all’entrata detta legge Farida Khelfa, modella di appena 18 anni, ora ambasciatrice della maison Schiaparelli. Non ha pietà, caccia ragazze che chiunque vorrebbe. «Era feroce nel giudicare», ricorda Coat. «Diceva: “Li hai visti gli orecchini che ha, quella?”». Uno sbarramento di gusto che lascia fuori Catherine Deneuve e Keith Richards. E invece farà passare Jean Paul Gaultier e Thierry Mugler, i Grimaldi, Bryan Ferry e Miou-miou. L’e-
lezione di Mitterrand, che ha depenalizzato una serie di comportamenti legati all’omosessualità, rimette in moto molte energie. I gay colonizzano Les Halles e i club raddoppiano. Dalle cucine di Les Bains escono piatti di petto d’anatra mentre fuori trionfa la nouvelle cuisine, e tutti sono felici.
Nel 1984 Fabrice Coat lascia il club. È passato alla produzione di videoclip, ma soprattutto ne ha le tasche piene di clienti fuori di testa e spacciatori pronti a prenderti di mira, e non è un modo di dire. La proprietà passa a Hubert Boukobza, che viene dalla ristorazione, e a Claude Challe, uno che non dimentichi facilmente: parrucchiere, viaggiatore, nottambulo, giacca arancione e casco da cantiere, euforico consumatore di popper.
La ricetta del nuovo Les Bains è: servire sushi dopo mezzanotte con contorno di donne, le più appariscenti del pianeta. La lista dei clienti fissi si allunga e nella stessa serata si possono incontrare Mick Jagger, Roman Polanski, Jean Nouvel, Andy Warhol, Yves Saint Laurent, Iman, Wim Wenders, David Bowie, Robert De Niro, Keith Haring. È una fase di totale vertigine.
La festa prosegue negli Anni 90 (complici i direttori artistici, tra cui David Guetta). John Galliano sale sul tavolo invitando i presenti a verificare l’assenza di mutande sotto il kilt, salvo poi rovesciare un secchio di ghiaccio in testa a Michael Hutchence, il cantante degli Inxs. Lady Terminator Hennessy, artista newyorkese, sciocca Grace Jones con l’improvvisazione del momento: versarsi una magnum di champagne proprio là sotto, e poi liberare tutto in un geyser spettacolare.
SUSHI DOPO M EZ ZA N OT T E E LE DONNE P I Ù V I S TOS E D E L P I A N E TA