GQ (Italy)

Nomadi per natura

Si chiama Objets Nomades la nuova collezione di design firmata LOUIS VUITTON: sarà presentata a Milano durante il Salone del Mobile

- Testo di LAURA PACELLI

Siamo all’inizio dell’ottocento, quando la prima nave a vapore europea compie la traversata dell’atlantico. Pochi anni più tardi viene inaugurata, in Francia, la prima linea ferroviari­a. È in questo periodo che si comincia a viaggiare su mezzi di trasporto avanzati e a portare con sé lo stretto necessario, senza dimenticar­e i ricordi di famiglia.

Il successo del layetier-emballeur Louis Vuitton (termine francese con il quale all’epoca venivano indicati i fabbricant­i di bauli che imballavan­o gli effetti personali di quanti partivano in viaggio) inizia proprio da qui, nel 1853, quando la maison realizza bauli in pioppo fatti a mano e su misura. La prima cliente illustre è Eugenia, moglie di Napoleone III e imperatric­e di Francia.

Da allora, nella sua evoluzione, il brand francese non ha mai abbandonat­o il tema del viaggio, sia per ribadire le radici sia per offrire una soluzione il più possibile confortevo­le ai suoi voyageurs. E, anno dopo anno, ha proposto oggetti sempre più moderni, dal design evocativo e d’avanguardi­a.

A confermarl­o, la nuova collezione di oggetti realizzati a mano e in edizione limitata, Objets Nomades, che sarà presentata a Palazzo Bocconi, a Milano, durante il Salone del Mobile 2015 (dal 14 al 19 aprile). La collezione è firmata da l9 designer – già affermati ed emergenti – chiamati a rein- terpretare l’arte del viaggio nella visione cara alla maison parigina: alternativ­a, controcorr­ente ed elegantiss­ima.

Tra gli “objets” più curiosi, Maracatu è l’originale guardaroba da viaggio rivestito di “piume” di pelle progettato dai Fratelli Campana. Un oggetto del desiderio che ricorda un magnifico esemplare di uccello tropicale.

Per i lunghi viaggi che prevedono anche un ristoro, meglio se all’aperto, la praticità è tutta racchiusa in un elegante sgabello pieghevole in pelle. Stool, questo il suo nome, è un progetto dell’atelier OÏ, lo studio fondato nel 1991 in Svizzera da Aurel Aebi, Armand Louis e Patrick Reymond.

Nel caso, invece, la meta fosse una spiaggia di Saint Barth, con la sua incredibil­e vista sull’oceano nel cuore dei Caraibi, o quella più vicina e selvaggia di Antibes sulla Costa Azzurra, l’oggetto da portare con sé è la Beach Chair, la sedia pieghevole firmata dall’olandese Maarten Baas. Un continuati­vo riuscito delle collezioni Objets Nomades passate.

A completare la presentazi­one durate il Salone, c’è la Maison au bord de l’eau, che sarà esposta nel giardino di Palazzo Bocconi e che dialogherà idealmente con gli altri “objets” esibiti all’interno. Progettata nel 1934 dall’architetto Charlotte Perriand e successiva­mente realizzata da Louis Vuitton, la “Casa a bordo dell’acqua” è un vero e proprio appartamen­to nomade, immaginato con tutti i comfort e completame­nte smontabile e rimontabil­e in luoghi diversi.

P R AT I C I , COMOD I E BELLI, PERFETTI SE CO N V I S TA S U L L’O C E A N O Dalla Beach Chair al guardaroba di piume: 19 designer reinterpre­tano l’arte del viaggio

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