GQ (Italy)

U N A R I S ATA NON LI SEPPELLIRÀ

A pranzo con LUCIANONO BENETTON e OLIVIEROER­O TOSCANI, due old boys s che ancora organizzan­o il futuroutur­o

- Testo di FRANCESCO MERLO Illustrazi­one di ELISABETH MOCH

A Luciano, che ha compiuto 80 anni, Oliviero, che ne ha 73, propone un’esperienza da barboni: «Qualche mese sotto i ponti della Senna, noi due soli, senza niente». «Neppure una carta di credito d’emergenza?», chiede Luciano con gli occhi azzurri di nuovo accesi, come ai vecchi tempi. Di Oliviero condivide l’idea che «l’occhio è molto più veloce e diretto dell’intelligen­za». E infatti non hanno mai discusso nulla. «Quando per esempio», racconta Toscani, «i suoi manager mi processava­no, “Oliviero lei è matto”, io rispondevo “Certo che sono matto”, perché con la coda dell’occhio vedevo lui che avanzava nel corridoio. I suoi occhi hanno una strana intensità cangiante, parlano con il colore: “Tranquilli, a Oliviero ci penso io”».

Cosa le piaceva di Toscani? «Che fosse il migliore di tutti». E a lei cosa piaceva di Benetton? «Il coraggio». Dice ce Luciano: «Insieme ci siamo divertiti». E Oliviero: «Anche perché erché non ci siamo mai fatti troppe d domande». Benetton: «Non mi sono mai sentito né comportato da padrone». Toscani: «Mai avuto un padrone». Luciano: «Non abbiamo mai litigato». Oliviero: «Anche quando ci siamo separati, ci siamo capiti con gli occhi».

«La saggezza è ridere di sé prima che lo facciano altri»

Non somigliano a Michael Caine e Harvey Keitel di Youth, quelli che «ogni giorno è una fatica». Al contrario, «la vecchiaia può essere bellissima».

Cos’è la saggezza? «Ridere di sé prima che lo facciano gli altri», dice Luciano. «Prendere con leggerezza le cose serie e con serietà le cose leggere», aggiunge Oliviero. Ma sempre con la gracieuse insolence dei cospirator­i di Nizan. E infatti a Benetton piace l’idea di fare qualcosa, magari una sola, con Toscani, «una cosa che non sia un bis o un remake che finirebbe con il guastare anche la memoria dell’originale».

Be’, ci sono sequel che funzionano. «Quando ti fo- tografai nudo avevi 58 anni ed eri senatore. A 80 sarebbe un manifesto sulla bellezza e sulla creatività della vecchiaia».

Il contrario del film di Sorrentino, che propone il tramonto come condizione umana? «Lo scandalo dell’imprendito­re nudo ci permise», racconta Luciano, «di raccoglier­e 460mila chili di indumenti usati per la Croce rossa e per la Caritas».

Oggi? «Farebbe meno scandalo», dice Luciano. «Ma avrebbe più forza», corregge Oliviero. «Nel 1993 fu spavalda intelligen­za», ricorda Luciano. «Adesso sarebbe finissimo ingegno » , profetizza Oliviero. Ma Luciano non sopporta «il giovanilis­mo e la malinconia della replica».

«Ci siamo divertiti, non ci facevamo troppe domande»

Dunque non sono come i vecchi che pretendono di raccontare il disagio di una civiltà in agonia, ma forse come I due compari di Pirandello «che erano motivo di meraviglia e d’invidia perché tra loro non era mai sorto il minimo contrasto. E in compenso era di entrambi la soddisfazi­one di sentirsi l’uno degno dell’altro».

Stiamo visitando Fabrica, i bellissimi edifici di Tadao Ando. «Non ci vengo da 15 anni», dice Oliviero. Benetton lo conforta: «Anche io non ci vengo quasi mai». Si è scelto il ruolo del fondatore, «rispettato ma isolato», che «non è il ruolo dello spettatore» e «tantomeno del monumento». Oliviero non è convinto che «mettersi da parte sia la maniera più intelligen­te di salvarsi» e gli propone di occuparla, questa Fabrica: «Veniamo di notte, come operai, studenti, squatter». Ecco, Benetton è pirandelli­anamente “Giglione che non parlava quasi mai… Placido e duro, col faccione tondo cotto dal sole e tutto raso”. E Toscani è Butticé, “ricciuto e vivace, col perpetuo riso lucente”. L’uno “era l’albero ben radicato”, l’altro “l’uccello che gli svolazzava tra i rami cantando”.

E infatti Luciano non si concede. Oliviero invece fa il tuttologo, radio e tv se lo contendono, un giorno dice che «bisogna eliminare le mamme

« D I O L I V I E R O M I P I ACEVA C H E FOS S E I L M I G L I O R E » . « LUCIANO? D I LU I H O S E M P R E

AMMIRATO I L CORAGGIO »

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