SIRIO MAG N A B O S CO CA I M I & PICCINNI
6. E per fortuna che quando lavorava come web designer ha capito di amare i racconti visuali, immagini che anche gli altri potessero cogliere, come se guardassero la realtà attraverso i suoi occhi: altrimenti, Sirio Magnabosco non ci avrebbe mostrato con la sua macchina fotografica il paese più ricco e quello più povero d’italia, un reportage che noi di GQ abbiamo fortemente voluto. Nato nel 1980 a Verona, Magnabosco ha studiato fotografia a Milano (tenendo davanti a sé il lavoro di Lee Friedlander e Garry Winogrand) e si è poi trasferito a Berlino, da dove è subito par- tito su incarico di Newsweek, The New York Times, The Smithsonian Magazine. Impegnato ora su progetti video di ampio respiro, ha già esposto a New York, Tokyo e in occasione di Les Rencontres d’arles. sione estetica dallo spiccato rigore formale, gli ha consentito da anni di lavorare con grandi nomi della moda – da Ferragamo a Prada, da Fabio Inghirami Group a Geox e Phard – e di essere presente con le sue raffinate immagini su testate del calibro di L’uomo Vogue, Io Donna, Style del Corriere della Sera. E, naturalmente, GQ. In questo numero, firma uno dei tre ritratti di copertina: quello dell’attore Ralph Fiennes, tra i protagonisti di A Bigger Splash. 8. Coppia nella vita e nel lavoro, iniziano nel 2013. Ognuno con il proprio stile, quando poi scattano insieme il risultato è fortissimo e molto intimo. L’hanno dimostrato di recente con il reportage su Forcella, un difficile quartiere di Napoli dominato dai clan camorristici. E anche con il ritratto realizzato per noi a Padre Alex Zanotelli che, dopo quarant’anni in Africa, ha spostato la sua missione al Rione Sanità, un altro quartiere a rischio della città partenopea.