Design La plastica nel mondo
Jacopo Foggini festeggia 50 anni con due progetti.
le sedie Ella e Gina, scelte dal Coni per Casa Italia durante l’olimpiade di Rio; la seduta Nel Blu Dipinta di Blu pensata per il Musée d’orsay di Parigi, cui seguirà quella per l’orangerie. E ancora: a Milano, Foggini ha appena ridecorato il foyer del Teatro dell’arte.
«La moda mi ha stufato, l’arte è spesso discutibile, il design mantiene la sua dignità», dice mentre guarda con tenerezza il primo mobile che ha messo insieme quando voleva essere creativo ma non sapeva ancora bene come. È nella zona cucina della sua casa milanese. A 18 anni era andato a bottega, a Venezia, da un falegname. «Sono queste le cose che vorrei leggere nel curriculum di un aspirante collaboratore: meno master altisonanti, più esperienza sul campo».
Appassionato a tutto ciò che è fatto a mano, «dalle camicie a qualsiasi cosa, sono stato abituato così», Foggini mostra come ha rammendato la T-shirt che indossa. Un ricamo. È bravo a cucire, a riparare. Tutto, anche la tenda usata con il padre Massimo durante una spedizione di mesi nel Sahara («Il viaggio della riconciliazione e della scoperta, nel Gilf Kebir, di una grotta straordinaria, che ha preso il nostro cognome»). Prossima partenza: l’avvio di una rete per distribuire nel mondo una collezione di piccoli oggetti, come vasi e ciotole. E un libro illustrato per bambini. Il protagonista sarà un polpo: il Polpo Jacopo, e chi altri?