NELLA MENTE DI UN MAESTRO
Viaggia in Porsche 911 e la cambia ogni anno. Indossa calzature Berluti, camicie Thomas Pink e ha sempre una pochette, una tra le cento della sua collezione. Jacques Cavallier è maître parfumeur. GQ lo incontra in uno dei suoi luoghi preferiti: il salotto al primo piano della boutique Bulgari, a Roma. Arriva da una vacanza in Calabria, dove è andato ad annusare i bergamotti: «Che cosa affascinante, guadagnarsi la vita sentendo gli odori». Cavallier cita l’eleganza di suo padre, che ha 86 anni e ogni mattina mette la cravatta. Ha in mente lo stile di Marcello Mastroianni e di Vittorio De Sica: «Gli italiani infilano un cashmere blu sopra un jeans rosso, sono unici nelle loro scelte».
Alle 5 suona la sveglia. E la vasca da bagno si riempie di acqua calda: «Secondo un amico psicanalista, stavo così bene nel ventre di mia madre da voler ricreare ogni giorno quella sensazione. Sa che la memoria olfattiva si crea mentre galleggiamo nel liquido amniotico?». I primi odori della giornata arrivano subito dopo: Cavallier esce nel giardino della sua casa di Cabris, non lontano da Grasse, e fotografa l’alba. Parla di viaggi, ognuno è una traccia. «Roma sa di pini. New York di latte. Mosca di spezie. Shanghai di caucciù. Il mio mestiere è sentire, ma soprattutto ri-sentire. È tutto nella mia testa», dice. «Una specie di hard disc dove archivio ogni cosa. Se ho un’idea e non la catturo subito, in un quarto d’ora non saprò più cos’era. Allora prendo un appunto, scatto una foto, mando un sms a mia moglie. Associo la sensazione a un’immagine, anche astratta, così il ricordo si fissa nella memoria». (Cristina D’antonio)