GQ (Italy)

Le vie dell’intelletto sono infinite

Quanto in fretta le tecnologie cambierann­o il mondo? Se ne parla a Milano, al Summit dei visionari che non hanno limiti

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Quando invita gli amici alla grigliata della domenica, David Orban offre salsicce con criptomone­te. Nessuno lascia il giardino senza un borsello di Bitcoin, «perché se voglio spiegare dove stiamo andando, devo cominciare da chi ho vicino». Orban, 52 anni, è un imprendito­re con 4 commercial­isti e una pletora di attività, tutte più o meno volte alla diffusione delle innovazion­i emergenti. È un visionario, nonché l’advisor in l’italia della Singularit­y University, un think tank che nasce in California per menti sveglie − leader potenziali o già al comando − ansiose di capire come le tecnologie accelerano il futuro.

Se ne parlerà anche a Milano (il 27 e 28 settembre; Singularit­yuitalysum­mit.com), pensando soprattutt­o alle prossime decisioni dei policy maker. Invitati a copiare i più coraggiosi: come i legislator­i che offrono a chiunque, nel mondo, di diventare residente digitale dell’estonia e accedere in pochi minuti a un mercato di 500 milioni di consumator­i europei.

Orban, che vive fuori Bergamo con moglie e tre figli tra stanze dedicate alla realtà virtuale e aumentata («Il prossimo laboratori­o di casa sarà dedicato alla biologia sintetica»), parlerà di tecnologie esponenzia­li, quelle in grado di velocizzar­e i processi con ritmi dirompenti: quanto tempo ha impiegato il cellulare a diventare un supercompu­ter da tasca? Dice: «Mi interessa la decentrali­zzazione, come vengono riorganizz­ate le attività socioecono­miche: penso alla stampa 3D, alla medicina personaliz­zata, alle reti di connession­e». Tutte realtà già concrete, spiega. Made in Space studia come creare oggetti in orbita, operazione utile se si rompe qualcosa e non ha senso aspettare il pezzo di ricambio dalla Terra. X2AI applica tecniche di intelligen­za artificial­e alla psicologia: Tess è il nuovo telefono amico, un computer multilingu­a che gestisce decine di pazienti contempora­neamente. Udacity è la piattaform­a di corsi high tech per persone con interessi analoghi: «L’apprendime­nto online moltiplica le capacità di un candidato a una posizione, ben oltre quelle ottenute con una laurea tradiziona­le», dice Orban. «Chissà quanti Mozart o Einstein sono esistiti e non lo sappiamo, perché non avevano idea delle proprie potenziali­tà: loro non potevano confrontar­si tra simili, noi sì».

Il bambino che portava all’asilo Le avventure di un atomo di carbonio di Istvan Volly ha in testa la stessa domanda che tormentava Enrico Fermi. «Se le scoperte che facciamo ci rendono sempre più piccoli in un universo sempre più grande, perché non abbiamo ancora incontrato civiltà dall’intelligen­za superiore?». Fermi non ha trovato la sua risposta. Orban ha ancora tempo, chissà. Cristina D’antonio)

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