ALLA RICERCA DELLA PERFEZIONE
In una serie di servizi in tre parti, GQ ha domandato ad alcuni degli uomini più veloci sulle due ruote come trovano l’equilibrio fra il mondo delle gare e la vita quotidiana. In questa seconda parte andiamo a fare un giro con il pilota di Motogp Jorge Lo
Jorge Lorenzo confessa di essere un perfezionista. « Voglio sempre essere nella forma migliore possibile » , dice. « Se non faccio attenzione alla mia dieta, se mi abbandono agli eccessi, ecco che mi sento in difetto, come se non avessi dato il meglio di me » . Proprio la sua determinazione a essere il migliore ha portato lo spagnolo Lorenzo ad Andorra. Il paesaggio montano e la notevole altitudine del piccolo principato possono sembrare belli, mentre ne percorriamo le strade sulla sua SEAT Leon CUPRA da 300 CV, ma offrono anche un ambiente sufficientemente austero per il rigoroso regime di allenamenti che Lorenzo solo di rado inter rompe. «Io preferisco la spiaggia», ammette. «Mi piacciono i Caraibi e anche Maiorca, la mia isola natale, ma per allenarmi il posto ideale è questo, e infatti ci passo molto tempo » . Si può ben dire che la dedizione di Lorenzo alla sua professione ha pagato. « Tutti i ragazzini sognano di essere campioni mondiali di qualcosa, ma essere cinque volte campioni del mondo, tre delle quali in Motogp, con più di cento presenze sul podio, più di sessanta vittorie in carriera, è molto di più di quel che ho mai immaginato » . I tre titoli vinti da Lorenzo nella classe principale del motociclismo professionistico lo collocano accanto a leggende come Wayne Rainey, Kenny Roberts e Mick Doohan, oltre che al suo contemporaneo Marc Márquez, tutti doverosamente celebrati nel World Champions Museum by 99 creato da Lorenzo ad Andorra. «La Motogp è il massimo, è come la Champions League, come la Coppa del Mondo di calcio», dice. «Non c’è niente di più impor tante » . Andare in bicicletta tra i Pirenei a 2.000 metri di quota con una temperatura di 35 gradi aiuterà anche ad avere un fisico da campioni del mondo, ma molto del lavoro necessario a vincere viene svolto dalla mente. Lorenzo, che pure ha fatto delle corse in moto a 350 chilometri all’ora il suo mestiere, ha scoperto negli ultimi mesi la particolare tranquillità di un altro sport: si è appassionato al golf. « In moto bisogna essere più veloci di tutti, aggressivi, carichi. Nel golf tutto avviene nel silenzio. Nessun rumore, niente di niente. Bisogna solo calmarsi, rallentare. È l’opposto delle corse. Mi piace » . Un pilota di Motogp per vincere deve coniugare l’adrenalina e la concentrazione, la precisione, la cognizione dei propri limiti. Cambia poco, per Lorenzo, quando si mette al volante fuori dai circuiti. « Il motore è favoloso», dice della SEAT Leon CUPRA che sta guidando. «È potente, 300 CV, e il cambio è velocissimo, più che nelle auto sportive. È incredibile, sembra quasi una Fer rari o una Lamborghini » . Lorenzo ha la passione della velocità e della competizione, ma sa che ci sono momenti e luoghi per sfogarla. « Sulla strada, come vedi, vado persino più lento del normale » , dice, riferendosi all’andatura rilassata a cui viaggia. « Per correre c’è la pista, non le strade normali. Non vale la pena rischiare». Lorenzo punta sempre al massimo, a essere il più veloce, ma per lui è anche importante sapere quando è il momento di rallentare.
«È potente, 300 CV, e il cambio è velocissimo, più che nelle auto sportive. È incredibile, sembra quasi una Ferrari o una Lamborghini»