HOUSE OF WOOD
Leggera ed ecosostenibile: dopo un bivacco e un hotel nel Caucaso, la casa prefabbricata di due architetti-montanari
La tecnologia l’hanno messa a punto sfidando le montagne più alte d’europa, ma poi, per uno strano contrappasso, Stefano Testa e Luca Gentilcore ( nella foto a destra) hanno montato la loro prima casa prefabbricata in bassa Brianza, forse il paesaggio più piatto d’italia. Leaphome è una villetta di design che si monta per moduli di legno leggeri e trasportabili, destinata a mercati con grandi spazi e turismo in crescita, come Islanda o Canada.
Leapfactory è stata per anni tra le startup italiane più promettenti. Ma Stefano e Luca sono anche due montanari veri, ed è sulle montagne che nasce questa storia. Stefano, 51 anni, è un rocciatore; Luca, 38, maestro di sci. Da architetti, hanno deciso di partire da ciò che conoscevano meglio: i monti. Sul Bianco hanno sostituito un vecchio bivacco della Val Ferret con una struttura prefabbricata elitrasportata, montata a secco e senza cemento. «Gasati, entusiasti e incoscienti», hanno costruito con lo stesso metodo un intero albergo (40 camere, riscaldamento, docce, cucina) sul Monte Elbrus, un vulcano inattivo di 5.642 metri nel Caucaso. Stefano elenca le difficoltà: «Checkpoint militari, conflitti etnici, malavita locale e le terribili correnti d’aria che arrivano dal Mar Caspio o dal Mar Nero». A causa del meteo, lì si
può lavorare un mese all’anno: Leap ha costruito tutto in tre giorni, con 38 rotazioni di elicottero. In una il carico è caduto, senza danni, su un villaggio. Testa ha ottenuto il perdono del capo-villaggio in cambio di un biglietto per Venezia e un invito alla festa di fine cantiere. «Oggi sono troppo vecchio per queste cose», dice, come Danny Glover in Arma Letale. Stefano e Luca hanno messo tutto questo al servizio di un prodotto industriale: Leaphome viene consegnata chiavi in mano, con mobili ed elettrodomestici, e può essere montata da maestranze generiche. «Basta il manuale di istruzioni, come all’ikea, con qualche passaggio in più».