GQ (Italy)

1997 − 2017

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Lavorando a questo numero di GQ abbiamo avuto la prova di una cosa che sapevamo già: ci sono anni diversi dagli altri. Anni in cui accade qualcosa che ha un’influenza maggiore sulle nostre vite. È il caso, quasi sempre, a scegliere quale sia quello giusto. Poi il caso diventa storia. Il 1997 è uno di questi anni. Negli ultimi mesi è stato ricordato molte volte, soprattutt­o per la morte di Lady D e di Gianni Versace, per l’elezione dirompente di Tony Blair al 10 di Downing Street. Ma vent’anni fa, il 15 settembre 1997, è avvenuta anche la cosa che forse ha cambiato di più il nostro modo di vivere: è nata l’idea di Google. Una rivoluzion­e che oggi fa parte delle nostre vite, anzi di noi stessi. L’abbiamo interpreta­ta con un artwork di Maurizio Cattelan, Pierpaolo Ferrari e della loro factory di Toilet Paper. Da qui partiamo, non tanto per raccontare che cosa sono stati questi vent’anni, ma per dire dove potremo essere nei prossimi venti. Perché il 1997 ha un’altra caratteris­tica: i suoi eventi hanno un’evoluzione e noi ci troviamo nel 2017 a chiederci che cosa ne sarà domani. Così è accaduto alle vite e alle carriere dei protagonis­ti di questo numero: Jared Leto nel 1997 ebbe il suo primo successo in ruolo da protagonis­ta e vent’anni dopo lo ritroviamo al centro delle pro

Blade Runner duzioni di Hollywood con il remake di , lo ascoltiamo di nuovo con un album della sua band e lo vediamo premiato da GQ Uk con il premio di attore dell’anno.

Be Liam Gallagher nel 1997 pubblicò con gli Oasis un album fondamenta­le ( Here Now

) che sfociò in un tour epocale di 85 tappe. Quell’album e quel tour furono anche l’inizio della crisi violenta con il fratello Noel, che anni dopo provocò lo scioglimen­to degli Oasis e l’inizio della carriera solista di Liam. Una carriera che adesso, a distanza di vent’anni, lo vede protagonis­ta con un nuovo album, forse il più atteso di quest’anno. Massimilia­no Allegri nel 1997 fece la sua ultima stagione in serie A da calciatore, mettendo in campo le basi per il suo futuro in panchina, come dice lui stesso. Vent’anni dopo è l’allenatore dei record della Juventus e allo scrittore Sandro Veronesi racconta tutto: ciò che c’è stato fino a oggi, ciò che ci sarà. E non è detto che sia sempre calcio.

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