Ascolto la vostra idea di lusso
Tristan Auer è quasi sorpreso per il premio Maison&objet Paris 2017 come designer dell’anno. Sarà per timidezza, abitudine a vedere riconosciuti i suoi meriti in privato, o per il riserbo che caratterizza i suoi progetti. L’architettura d’interni è sempre meno minimale e algida, la decorazione è tornata alla ribalta. Un certo gusto per tutto ciò che, oltre ad arredare, rende un ambiente unico, personale, non standard. Tessuti, colori, materiali e oggetti di epoche diverse tornano protagonisti. E il French style di Tristan Auer interpreta lo spirito del tempo. «Noi francesi non siamo mai soddisfatti, siamo rivoluzionari, dobbiamo uccidere i re», racconta. Anche lui ha dovuto tradire due padri importanti, per trovare il suo stile. Allievo di Christian Liaigre e di Philippe Starck, ha imparato dall’uno l’importanza dei dettagli e dall’altro che tutto è visual, tutto è messa in scena. Nel 2002 fonda il suo studio e comincia un’avventura entusiasmante, all’insegna del taylor made, del progetto su misura. Un mix potente tra riferimenti classici e avanguardia. Karl Lagerfeld lo chiama per le sue residenze private, gli showroom Chanel e gli appartamenti della maison in Rue Cambon. «Cerco di scegliere non i progetti mai i miei clienti», continua. Arrivano così incarichi importanti, hotel esclusivi come Les Bains e Le Crillon a Parigi, ville e appartamenti a New York, Londra e Mustique, grandi brand come Cartier. «Per rinnovare luoghi mitici come l’hotel Les Bains, ho intervistato molte persone, per capirne l’anima e lo spirito, senza idee preconcette». Sì perché per Tristan il lusso è qualcosa che riguarda la nostra identità. Per questo cerca sempre nuove s de, senza paura di sbagliare, sperimentando, creando modelli in piccola scala o anche andando alla ricerca di pezzi unici. Come le macchine d’epoca, che colleziona da quando era piccolo, rinnovandone però gli interni e le niture. «Un’auto è essenziale ma può anche essere molto sexy, potente e insieme molto femminile». Una passione che condivide con un altro maestro, italiano questa volta, Carlo Mollino. «Era un grande architetto, un grande interior designer, disegnava mobili unici e amava le donne più di ogni altra cosa. Un genio assoluto».
Allievo di Starck, ha lavorato per Lagerfeld, Auer incarna la rivincita dell’architetto d’interni