GQ (Italy)

Ascolto la vostra idea di lusso

- Testo di FRANCESCA MOLTENI

Tristan Auer è quasi sorpreso per il premio Maison&objet Paris 2017 come designer dell’anno. Sarà per timidezza, abitudine a vedere riconosciu­ti i suoi meriti in privato, o per il riserbo che caratteriz­za i suoi progetti. L’architettu­ra d’interni è sempre meno minimale e algida, la decorazion­e è tornata alla ribalta. Un certo gusto per tutto ciò che, oltre ad arredare, rende un ambiente unico, personale, non standard. Tessuti, colori, materiali e oggetti di epoche diverse tornano protagonis­ti. E il French style di Tristan Auer interpreta lo spirito del tempo. «Noi francesi non siamo mai soddisfatt­i, siamo rivoluzion­ari, dobbiamo uccidere i re», racconta. Anche lui ha dovuto tradire due padri importanti, per trovare il suo stile. Allievo di Christian Liaigre e di Philippe Starck, ha imparato dall’uno l’importanza dei dettagli e dall’altro che tutto è visual, tutto è messa in scena. Nel 2002 fonda il suo studio e comincia un’avventura entusiasma­nte, all’insegna del taylor made, del progetto su misura. Un mix potente tra riferiment­i classici e avanguardi­a. Karl Lagerfeld lo chiama per le sue residenze private, gli showroom Chanel e gli appartamen­ti della maison in Rue Cambon. «Cerco di scegliere non i progetti mai i miei clienti», continua. Arrivano così incarichi importanti, hotel esclusivi come Les Bains e Le Crillon a Parigi, ville e appartamen­ti a New York, Londra e Mustique, grandi brand come Cartier. «Per rinnovare luoghi mitici come l’hotel Les Bains, ho intervista­to molte persone, per capirne l’anima e lo spirito, senza idee preconcett­e». Sì perché per Tristan il lusso è qualcosa che riguarda la nostra identità. Per questo cerca sempre nuove s de, senza paura di sbagliare, sperimenta­ndo, creando modelli in piccola scala o anche andando alla ricerca di pezzi unici. Come le macchine d’epoca, che colleziona da quando era piccolo, rinnovando­ne però gli interni e le niture. «Un’auto è essenziale ma può anche essere molto sexy, potente e insieme molto femminile». Una passione che condivide con un altro maestro, italiano questa volta, Carlo Mollino. «Era un grande architetto, un grande interior designer, disegnava mobili unici e amava le donne più di ogni altra cosa. Un genio assoluto».

Allievo di Starck, ha lavorato per Lagerfeld, Auer incarna la rivincita dell’architetto d’interni

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