GQ (Italy)

GENERAZION­E FRANCIACOR­TA

Il Consorzio festeggia i 50 anni della Doc. I produttori del Lago d’iseo puntano agli Usa come mercato del brindisi. E il vino sarà sempre più bio

- Testo di LAURA PAC E L L I

C’è chi ancora non sa distinguer­lo da un prosecco e chi, ancora meno, da un qualsiasi spumante. Ma la Franciacor­ta, pur storcendo il naso, preferisce guardare avanti ragionando sul passato e anticipand­o le previsioni del futuro: se le bottiglie vendute nel 2016 sono state 17,4 milioni (quelle del prosecco arrivano a 90, ma è tutta un’altra storia di mercato e di prodotto) − con una crescita del Satèn e del Rosé, soprattutt­o all’estero (+15%, Giappone in testa) − che cosa accadrà da qui ai prossimi dieci anni? Per scoprir- lo, il Consorzio Franciacor­ta ha af dato al sociologo Domenico De Masi il compito di prevedere le possibili evoluzioni − da qui al 2027 − di questo piccolo, quanto prezioso, territorio della Lombardia.

«La ricerca, già sul tavolo da anni, è per tutti noi una straordina­ria occasione», spiega Riccardo Ricci Curbastro, titolare dell’omonima, storica azienda della Franciacor­ta. Ebbene, ecco cosa accadrà di sicuro: il rispetto dell’ambiente sarà sempre più importante, grazie alla scelta delle biotecnolo­gie e del biologico, che supererà il 65% della super ci vitate. Ma anche grazie alla recente certi cazione di sostenibil­ità Equalitas e del piano territoria­le regionale d’area della Franciacor­ta: «Siamo i primi in Italia ad averne uno», sottolinea Ricci Curbastro.

La visione comune è fondamenta­le, ma poi ognuno ha la sua idea del futuro, anche in base alla generazion­e a cui appartiene. I quarantenn­i Silvia e Federico Ste ni, insieme con l’amico Giulio Braga, nel 2012 hanno fondato 1701, la prima azienda biodinamic­a

della Franciacor­ta. «Produciamo 60 mila bottiglie che vendiamo perlopiù in Italia», dice Silvia, ma l’intenzione è di espanderci all’estero e di aprire qualche monomarca in giro per il mondo, senza perdere la qualità».

Intanto il 2017, per la Franciacor­ta, sta per chiudersi come un anno ricco di attività: dai consolidat­i festival di giugno e settembre agli eventi all’estero (questo mese in Inghilterr­a e in Svizzera), ai festeggiam­enti per il 50° anniversar­io della Doc. Per informazio­ni: franciacor­ta.net

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