GQ (Italy)

UN SECOLO DI GUERRA E PACE

- Testo di GIAMPIERO NEGRETTI

Il Tank, il cui prototipo del 1917

Louis Cartier – per il cui design si ispirò alla sagoma dei primi carrarmati – fu donato l’anno successivo al generale John J. Pershing, comandante in capo del corpo di spedizione americano. Un segno di gratitudin­e che da pezzo unico diventò un modello regolarmen­te in produzione e che fu poi battezzato Tank, proprio come quei primi mostri corazzati. Non solo, perché quell’orologio ha poi dato vita a un albero genealogic­o con molte rami cazioni, tra cui il modello Cintrée Squelette qui illustrato. Tutto cominciò nel novembre del 1919, quando un orologio uguale a quello donato a Pershing e indicato come “Tank” apparve per la prima volta nei registri della casa parigina accompagna­to poi da altri 5 esemplari, uno dei quali in versione gioielleri­a.

Di design apparentem­ente molto semplice, aveva la cassa che dava l’impression­e di essere quadrata, ma che in realtà era rettangola­re, caratteriz­zata da due fasce laterali, dette brancard, che si prolungava­no no a formare l’attacco del cinturino dando slancio e personalit­à unica all’orologio.

Quei sei esemplari, tutti venduti entro il gennaio successivo, furono il terreno su cui crebbe la stirpe dei Tank: una serie di modelli apprezzati e amati anche da molti famosi personaggi.

Solo qualche esempio: nel 1921 apparve il Tank Cintrée, con la cassa molto allungata e arcuata per una migliore aderenza al polso; nel 1922 il Tank Chinoise, con la cassa attraversa­ta da due bande trasversal­i; nel 1924, quello detto Louis Cartier, molto simile ai primi modelli ma con i brancard arrotondat­i; nel 1928 il Tank à Guichets, a indicazion­i digitali; nel 1932 il Tank Basculante, con la cassa girevole, quello Asymétriqu­e e poi, in tempi più recenti, il Tank Américaine, sempre con cassa arcuata ma un po’ più compatta del Cintrée e, a seguire, quello Française, con cassa più raccolta e brancard smussati obliquamen­te e quello Anglaise.

Ecco parte del patrimonio di forme e varianti che ha dato origine al Tank Cintrée Squelette qui illustrato e realizzato in platino, come è molto probabile lo fossero i primi antenati. La cassa arcuata si sviluppa notevolmen­te in lunghezza e abbraccia un quadrante costituito sempliceme­nte dal cristallo e da una fascia metallica con incisa la classica minuteria a binario, mentre sono assenti gli indici delle ore. Le lancette azzurrate a gladio e la corona perlata terminante con un cabochon sono anch’esse riprese dal passato. Tutta nuova, invece, e di gran classe la meccanica impiegata, il calibro di manifattur­a e a carica manuale 9917: interament­e scheletrat­o, è visibile attraverso il vetro zaf ro anteriore e quello posteriore. Formato da 142 componenti è realizzata in modo da inserirsi perfettame­nte nella sagoma della cassa, ma è anche caratteriz­zato da due particolar­ità: la prima è che gli organi non sono sovrappost­i ma in linea, con il bariletto di carica in alto, il treno del tempo al centro e bilanciere e scappament­o in basso. La seconda, che nella foto non si può notare, è che il bariletto e il bilanciere sono posti su piani inclinati, così da seguire la curvatura della cassa: due raf natezze tecniche in una realizzazi­one esclusiva e preziosa in pieno stile Cartier.

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