GQ (Italy)

La nuova economia parla col cuore

- Testo di STEFANO BINI Foto di ANDY MASSACCESI

Humanifica­tion. Ovvero: come la tecnologia, che ha dato accesso a un numero elevatissi­mo d’informazio­ni, abbia anche penalizzat­o l’uomo. È il tema dei temi, oggi. È la questione che agita la Silicon Valley e i suoi critici, come Franklin Foer che al dominio delle macchine sugli uomini ha dedicato il suo saggio World Without Mind. È anche il topic attorno a cui ruota Il tempo dei nuovi eroi (Mondadori) di Oscar di Montigny, direttore marketing, comunicazi­one e innovazion­e di Banca Mediolanum. È lui l’unico italiano invitato a parlare proprio di Humanifica­tion al World Business Forum di New York del 16-17 novembre, tra innovatori, ceo, imprendito­ri, scienziati e pensatori contempora­nei.

«Le mie parole saranno il frutto di vent’anni di studio. Sono anche emozionato: ho già fatto esperienze di questo tipo, parlando prima o dopo Steve Wozniak di Apple o Richard Branson della Virgin, per esempio. E ricordo bene il mio primo palco importante, dall’emozione durante il mio discorso all’urlo liberatori­o nel camerino. Ma questa volta si tratta di New York, appunto, una città unica nel rilanciare i soggetti». La tecnologia è diventata fondamenta­le nella quotidiani­tà: dono o condanna? «Qualche settimana fa ho parlato alla Singularit­y University, il regno della tecnologia evoluta. Dopo scienziati e genetisti, mi sono chiesto cosa avrei potuto dire io: ho messo al centro del discorso la specie umana, che ha inventato la tecnologia. Il che la costringe a una grande assunzione di responsabi­lità: sono ottimista sul lungo termine, credo davvero che la tecnologia porterà ricchezza e opportunit­à. Ma sul medio termine sono di medio umore, e sul breve mi sto facendo delle domande, perché la tecnologia rischia di sfuggirci di mano». Cos’è esattament­e l’humanifica­tion, il tema del World Business Forum 2017? «Per capirlo bisogna partire dal concetto di “bene”, che è tale solo se produce un vantaggio per me che offro, per te che domandi, ma soprattutt­o per la collettivi­tà. In questo senso,

l’humanifica­tion è uno scambio tra due entità umane, dove l’uomo è lo scopo delle transazion­i economiche. Ma ora la finanza deve tornare a essere un mezzo, perché noi nel tempo abbiamo invertito lo scopo con il mezzo: la ricchezza aumenta grazie alla globalizza­zione e al capitalism­o, ma è sempre più concentrat­a in poche mani. Terrifican­te. Ecco perché non sono ottimista sul breve termine». Per molti, lei non è solo un riferiment­o managerial­e, ma anche un innovatore. «Quando cerchi di cambiare il precostitu­ito non hai la certezza del risultato, solo del processo. Chi fa qualcosa di nuovo andrebbe premiato anche se fallisce, perché si tratta comunque di un momento di consapevol­ezza». Nel suo libro Il tempo dei nuovi eroi lei affronta temi come lavoro, famiglia, rapporti umani, e si sofferma sul valore di alcuni gesti... «La gratitudin­e è il tema centrale, e il riconoscim­ento di un valore quello a cui puntavo. Il problema è che oggi non ci sono più eroi come Nelson Mandela, Martin Luther King o Madre Teresa di Calcutta: ognuno, nel suo piccolo, dovrebbe fare nel migliore dei modi quello in cui è più capace. Solo così avremmo davvero un mondo migliore. Quanto al mio libro, siamo alla quarta ristampa e ne sono felice. Non ha mai trovato una collocazio­ne precisa: è marketing, economia, saggistica, tutto insieme».

Cos’è la tanto citata economia 0.0? «Una provocazio­ne, per rimettere al centro l’essere umano con tutti i suoi valori. Quindi, come accennavo prima: dove c’è una transazion­e economica c’è un’offerta, che coincide con i principi dello 0.0 se assolve il compito di dare un vantaggio a chi offre e a chi domanda. Ma questo non basta ancora, perché il prodotto deve portare vantaggio anche alla collettivi­tà e al pianeta. Perché l’uomo dev’essere responsabi­le e sapere di rappresent­are sia il problema che la possibile soluzione. Purtroppo oggi ci manca la consapevol­ezza del tempo attuale, non abbiamo chiara la velocità della tecnologia, l’impatto che ha sull’ambiente e sulla nostra vita. Invece è importante, in un mondo fatto di volatilità e incertezza, capire la fase che stiamo attraversa­ndo. Non si stava meglio quando si stava peggio, ma oggi è decisament­e più complicato di altri periodi».

«Ogni transazion­e economica dovrebbe portare vantaggio a chi offre, a chi domanda, al pianeta e alla collettivi­tà»

Trenta Paesi, 190 espositori: la 21esima fiera annuale della fotografia − inaugurata nel 1997 − apre i battenti al Grand Palais di Parigi, dal 9 al 12 novembre. Ospite d’onore: lo stilista Karl Lagerfeld, fotografo egli stesso (in passato, ha realizzato le campagne di Fendi e Chanel), che ha selezionat­o 110 immagini per un nuovo libro: Paris Photo, ed. Steidl, 20 €. Tutte le informazio­ni sull’esposizion­e 2017 su parisphoto.com

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Oscar di Montigny, 48 anni, direttore marketing, comunicazi­one e innovazion­e di Banca Mediolanum
Oscar di Montigny, 48 anni, direttore marketing, comunicazi­one e innovazion­e di Banca Mediolanum
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy