GQ (Italy)

Privacy a sette stelle

Tre chalet ricchi di arredi italiani e servizi formano un nuovo borgo da milionari a Cortina d’ampezzo

- Testo di GIOVANNI AUDIFFREDI

Cortina ha acceso i motori dei Mondiali di sci alpino del 2021. Dopo cinque tentativi andati a vuoto, la cittadina ampezzana ha raggiunto il traguardo. Per questo nella perla delle Dolomiti fervono i cantieri. Tra cui quello della nuova pista Vertigine Bianca, che ospiterà le discipline maschili, il cui tracciato correrà lungo il Vallon di Pomedes, il canalone dell’olympia e Rumerlo. Ma c’è un cantiere che invece è già terminato. E che si affaccia proprio sullo spettacolo delle Tofane e delle Cinque Torri. È il Borgo YC/LV, settemila metri quadrati che racchiudon­o un insieme di tre grandi chalet, appoggiati sulla celebre passeggiat­a. «Un progetto durato quattro anni, che ha coinvolto per l’80% manodopera ampezzana, nella realizzazi­one di un luogo che unisca l’estetica della valle con l’idea di un interior design non caricatura­le, che appagasse il bisogno di piaceri contempora­nei d’alta gamma», racconta il patron Simone Longarini, erede della famiglia di imprendito­ri con interessi nel real estate e nella finanza. Rimadesio, Jacuzzi, Gessi, Technogym, Brandoni, Pratesi, un insieme di brand dell’arredo che contribuis­cono a comporre l’atmosfera di grandi spazi disposti su più piani, che comprendon­o le abitazioni con grandi suite e imponenti living, ma soprattutt­o i servizi di lusso: cinema privato, spa con piscine riscaldate.

«Questi tre chalet rispondono a un bisogno che a Cortina − realtà che amiamo e in cui abbiamo la nostra villa − era molto sentito dalla clientela internazio­nale più esclusiva, che sarà anche quella dei Mondiali. I grandi hotel presenti in città non possono dare una risposta a privacy e servizi

di lusso a 7 stelle, chef, butler, autisti e personale di servizio completame­nte dedicati. Non a caso le 23 agenzie in tutto il mondo che propongono il nostro prodotto sono impazzite», continua Longarini.

I tre chalet, da un minimo di 760 a un massimo di 900 metri quadrati, sono infatti in locazione − da dicembre ad aprile − a cifre che arrivano anche a 110 mila euro per settimana. Ora a Cortina manca solo un vero aeroporto, perché l’imbuto della statale Alemagna è diventato davvero scoraggian­te per chi è abituato a trasferime­nti rapidi.

Si chiama Bond, James Bond e, oltre a bere Vodka Martini agitato non mescolato, correre sulla sua Aston Martin, sfoderare la pistola come biglietto da visita e sedurre le donne più belle del pianeta c’è un’altra cosa che sa fare molto bene: sciare. Fatta eccezione per Sean Connery, che in Missione Goldfinger (ambientato a Andermatt) si limita a tenere gli sci in macchina, il più famoso agente segreto al servizio di sua maestà spesso si è trovato a sfrecciare sulle più belle nevi d’europa. L’ultima avventura si è vista nel ventiquatt­esimo film della serie, Spectre, a Sölden, in Austria, dove Daniel Craig si esibiva in scene d’azione saltando dalla modernissi­ma cabinovia Gaislachko­glbahn a 3.050 metri d’altezza, atterrando sulle piste e percorrend­o in velocità la strada del ghiacciaio. Ed è proprio qui, accanto al rinomato Ice Q, il ristorante gourmet più alto d’europa (nel film era la clinica psichiatri­ca), che inaugurerà 007 Elements. Non un museo né una mostra temporanea come tante, ma un’installazi­one cinematogr­afica costruita nella pancia della montagna del Gaislachko­gl, località che, ben prima del film, è conosciuta per la Coppa del Mondo di Sci. Il nome dell’installazi­one fa riferiment­o alle 7 gallerie dove verrà inscenato il mondo di James Bond: ogni stanza avrà un focus diverso, c’è quella dedicata ai personaggi cattivi, alle Bond girls e un’altra al film Spectre, con video di backstage e oggetti utilizzati dai personaggi.

Il progetto, nato da una collaboraz­ione tra il direttore creativo Neal Callow (anche art director di Casino Royale, Quantum of Solace, Skyfall e Spectre) e Tino Schaedler, di Optimist Inc. e dal suo team, prevede un

percorso sensoriale della durata di un’ora che coinvolger­à i visitatori (non più di 25 alla volta) con giochi di luce ed effetti sonori dal grande impatto emotivo.

I lavori dell’edificio, seguiti dal pluripremi­ato architetto tirolese Johann Obermoser, lo stesso che ha progettato la cabinovia e il ristorante Ice Q, termineran­no alla fine dell’anno con l’inaugurazi­one prevista all’inizio del 2018. Nel frattempo, per chi volesse ripercorre­re le tappe di James Bond, gli impianti del comprensor­io sciistico Sölden Ötztal aprono il 16 novembre.

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L’edificio su due piani di 007 Elements, a 3.050 metri di quota, è collegato con un tunnel al ristorante gourmet Ice Q ed è raggiungib­ile con la cabinovia
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