PUGLIA ( R) EVOLUTION
L’aveva detto, il Marchese, davanti a quelle uve antiche. La materia c’è, manca il metodo. In viaggio con l’inseparabile Renzo Cotarella, l’enologo delle tenute di famiglia, Piero Antinori stava per fare una piccola rivoluzione. Negli Anni 90 la Puglia produceva vini da taglio: tanta roba, senza arte né parte. Ma guardando le terre dell’alta Murgia e del Salento lui aveva predetto: se cambiamo il sistema, faremo un milione di bottiglie. Nel 2017 Tormaresca, l’azienda di Antinori a cui fanno capo le tenute di Bocca di Lupo (nelle foto) e Masseria Maime − 650 ettari, di cui 360 vitati − ne produce invece tre milioni, e potrebbe superare i quattro. Il metodo del Marchese? a) Selezionare, b) far conoscere la Puglia nel mondo. Ha investito 35 milioni di euro in quell’idea, e ha avuto ragione. Bocca di Lupo, Aglianico 100% da agricoltura biologica, è tra i 100 vini selezionati da Wine Spectator. Il Negroamaro di Masseria Maime è stato 10 volte Tre Bicchieri Gambero Rosso. La regione è entrata nel radar internazionale. Il Financial Times ha mandato un top chef, Jacob Kenedy, a verificare. Sta ancora cercando di riprendersi dal colpo di fulmine. (C.D’A.)