Coordinate estreme
Un lavoro di precisione verticale, un libro fotografico che esplora il freddo, la moda con il Dna gelido
CHE CORAGGIO, SIGNOR GATTISTA
Lavorano quando tutti dormono. Ripassano ogni notte 1.200 chilometri di piste. Si muovono su macchine da 400mila euro. Domano motori da 550 cavalli e 13mila di cilindrata. Sono i gattisti, i piloti dei gatti delle nevi, gli uomini che preparano le discese per gli sciatori del mattino dopo. Nel comprensorio di Dolomiti Superski sono 320, stimati al pari delle guide alpine e dei maestri di sci. «È un lavoro per uomini veri», dice Ralf Brunel, 39 anni, considerato il miglior gattista del Sellaronda. Il suo posto è all’interno di un cockpit simile a quello di un aereo di linea: «I nuovi battipista hanno un sistema satellitare per guidare in sicurezza anche con la nebbia, anche se a poche spanne da un precipizio. Il GPS, tarato sulle rilevazioni fatte in estate, segnala quanta neve c’è sotto i cingoli con un’approssimazione al centimetro». A questi dati, il gattista aggiunge la propria esperienza e la conoscenza delle abitudini degli sciatori. «Quando la pendenza è eccessiva, diventiamo acrobati: ci lasciamo “cadere”, appesi al verricello del nostro gatto da cinque tonnellate: così riusciamo a battere ogni discesa, anche la più infame». _
(Enrico Maria Corno)
IL BIANCO E LA GEOGRAFIA
Il nuovo libro fotografico Below Zero (Gestalten) fa venire la pelle d’oca, grazie ai paesaggi ghiacciati dell’islanda fotografati da Mikael Buck e Richard Johnson. Un Paese delle meraviglie che d’inverno (coincide con il nostro inizio autunno) viene sepolto dalle nevi e propone una varietà di sport stagionali da fare impallidire. Qui, in effetti, lo stile di vita è superattivo, grazie anche a un piano varato dal governo vent’anni fa per tutelare la salute dei più giovani: oggi, in virtù della massiccia pratica sportiva “imposta” in ogni periodo dell’anno, i ragazzi islandesi risultano tra i più salutisti d’europa. E, probabilmente, sono anche fra quelli che si divertono maggiormente.
Tra le attività invernali preferite dai discendenti dei vichinghi: trekking e arrampicata sul ghiaccio, pesca sui laghi gelati, corse sulla slitta, ciaspolate, surf e tuffi nell’oceano oltre, ovviamente, a sci e snowboard. Chi volesse cimentarsi in alcune discipline può puntare a nord, nella valle di Fljot, che vanta nevicate tra le più elevate del pianeta. L’alternativa è sorseggiare una cioccolata calda, guardando i ghiacci meravigliosi dell’islanda nelle pagine di Below Zero. _
(Marzia Nicolini)
CON IL CUORE IN INVERNO
Isère, fiume che nasce sulle Alpi Graie e che dà il nome al dipartimento, con capoluogo Grenoble (città che peraltro attraversa). È in questa porzione di Francia, per la precisione a Monestier-de-clermont, che è nata Moncler. E Moncler Grenoble è la collezione che recupera il cuore e il Dna alpino della maison.
Moncler Grenoble High Performance (di cui questa fotografia è una delle immagini identitarie) è il nuovo segmento, quello più estremo della collezione, già composta da altri due: Performance & Style, più heritage; e Après Ski, più accondiscendente verso la città.
High Performance è lo skiwear con una tecnicità da montagna estrema (colonna d’acqua superiore a 10mila mm, cuciture saldate, tasche antivento con spazi per occhiali e smartphone, localizzatore di emergenza). Per Moncler Grenoble, sport e moda si scambiano i saperi e creano capi multidestinazione. Per Moncler Grenoble High Performance parla l’etichetta. E dice quanto resisterà a condizioni atmosferiche avverse. _ (G.A.)
L’inverno finlandese inizia a ottobre e dura sette mesi. La media delle temperature è 15° sottozero. A Helsinki, a dicembre, ci sono 20 ore di luce. A Nord della Lapponia, fatto salvo per un lieve bagliore all’orizzonte, il sole non sorge per settimane. In luoghi così viene naturale rinchiudersi in casa. Ragione per cui le abitazioni finlandesi sono permeate da un’invidiabile aura di quiete: rivestite di materiali naturali e arredate con grazia.
Il 6 dicembre 1917, poco dopo la Rivoluzione d’ottobre in Russia, la Finlandia dichiarò la propria indipendenza dall’im- pero. Quest’anno, per il centenario della liberazione dagli zar, il Paese è animato da manifestazioni culturali, in cui il design ha un ruolo fondamentale. Per esempio Artek, marchio di mobili fondato da Alvar Aalto nel 1935 – celebre per la poltrona Paimio o lo sgabello Stoll 60 –, ha presentato la collezione Finland 100, pezzi classici firmati in edizione speciale.
La Casa dell’architettura di Roma ha organizzato la conferenza Architettura in Finlandia. Da Alvar Aalto alle nuove generazioni. «Volevamo ricordare l’importanza che Aalto ha avuto nell’architettura moderna e analizzarne la sua influenza diversi decenni dopo», spiega la curatrice Arianna Callocchia. Nato nel 1898, Aalto ha il merito di aver rivoluzionato la progettualità, fedele al credo: «Rendere l’architettura più umana significa fare architettura migliore». Senza scordare il senso di appartenenza alla sua terra. «La sua intera opera è radicata in Finlandia. Il suo lascito sta nella sua umanità, nella sensibilità ai luoghi, nella capacità di essere moderno con il suo design for everyday life », spiega Antonello Alici, docente di
Storia dell’architettura all’università Politecnica delle Marche. Un Dna che oggi rivive in progetti quali la prima sauna pubblica in Finlandia, Löyly, disegnata dallo studio Avanto Architects Ltd di Helsinki.
La verità è che il grande freddo ha dei vantaggi. Come spiega la progettista Helka Parkkinen di Design Office KOKO3 Ltd: «Siamo spinti a concentrarci sull’essenziale, come il calore domestico, la vista sull’esterno, la funzionalità degli arredi. Se fuori nevica e ghiaccia, in casa servono materiali tattili e interni umani e rassicuranti». Sopra, un’immagine dell’aurora boreale. A destra, la Armchair 41 detta Paimio disegnata da Alvar Aalto nel 1932, e attualmente in produzione per Artek. In alto a destra, Chapel of St. Lawrence di Avanto Architects: Ville Hara e Anu Puustinen. Nella pagina accanto, Löyly, la grande sauna pubblica di Helsinky, progettata nel 2011 da Avanto Architects