Con me i trucchi del potere non funzionano
Che cosa state facendo per il 2030? Per il suo calendario, Lavazza ha scelto di raccontare i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’onu con altrettanti ambasciatori di idee in grado di cambiare il mondo entro l’anno scelto come l’ultima campanella prima della catastrofe. Tra loro: Massimo Bottura, Carlo Petrini, la paladina degli oceani Alexandra Cousteau o il cofondatore di Rainforest Alliance Daniel Katz. Tutti sotto lo sguardo di Platon, forse il fotografo che meglio conosce le contraddizioni del presente. Anglo-greco, 49 anni, ha ritratto ogni presidente americano vivente e ha conquistato la fiducia di Putin parlando dei Beatles.
Che cosa l’ha convinta ad accettare? Vivere in una società libera è un privilegio, ho conosciuto Snowden, le Pussy Riot, gente che si è fatta 20 anni di carcere per una poesia. Noi siamo liberi, ma non usiamo questa libertà. Ho partecipato al progetto perché sono un ottimista: queste persone hanno raccolto il testimone che i leader hanno fatto cadere.
Vuole far tornare di moda l’idealismo? In questa parola vedo un’ombra di ingenuità, eppure non mi vergogno a dirmi idealista. Non sono un ingenuo, conosco il potere, so come intimidisce. Io sono un messaggero, vado dal fronte ai generali e dai generali al fronte.
Come si resiste alle minacce del potere? Martin Luther King la chiamava: “Illusione della supremazia”. Conosco tutti i loro trucchi. Non funzionano con me e lo sanno. Sono educato, rispettoso ma non riescono a persuadermi che io sia meno importante di loro.
È più difficile con le persone comuni? Molto di più. Ricordo una marcia pro immigrazione, in Arizona. C’era una bimba con sua madre, il padre era in attesa della deportazione. La maglietta della bimba diceva: “Free my dad”. Sapevo che sarebbe stata una foto potente, ma lei era terrorizzata e non volevo fotografarla come una vittima. Per guadagnar- mi la sua fiducia, ho giocato con lei per ore con i palloncini. Non ho mai dovuto giocare ai palloncini con Obama o Putin. C’è più potere in una stanza con Putin o con Zuckerberg? Putin è l’uomo più potente del mondo. Emana un potere silenzioso che nessun altro possiede. I titani della tecnologia vogliono essere figure potenti, ma sono le cose che hanno creato a esserlo, non loro. Nessuno ha la silenziosa autorità di Putin, nessun presidente americano. Nei suoi occhi ci ho visto una sola cosa: il potere, a ogni costo. Nel 2003 fotografò Trump: avrebbe mai immaginato? È un uomo carismatico. Gli chiesi: “Donald, c’è sempre la follia intorno a te, come fai a calmarti, a controllare questa costante tempesta?”. Lui mi guardò, molto calmo, e mi rispose: “Io non devo controllare la tempesta. Io sono la tempesta”. Sapevo che avrebbe vinto, perché la tempesta in corso l’aveva creata lui e solo lui era in grado di navigarla.
Platon ha scattato il calendario Lavazza 2018, con 17 personalità che hanno obiettivi da leader