GQ (Italy)

La doppia prospettiv­a di un amore

Alice ha 25 anni, lavora per una casa editrice. Ezra ne ha 72, è un noto romanziere ebreo ispirato a Philip Roth. Il loro amore, nato a Central Park, è l’occasione per un’analisi delle dinamiche di potere tra uomo e donna. Il romanzo di Lisa Halliday − ch

- a cura di MICHELE NERI

Dove l’hai incontrato?

«Su una panchina nel parco». Che cosa ti ha colpito?

«I riccioli grigi come il peltro». Ti ha offerto qualcosa?

«Un cono gelato preso dal camioncino di Mister Softee». Hai capito che era il famoso premio Pulitzer?

«Nell’istante che si è seduto accanto». Come ti sei presentata?

«Sono una brava ragazza d’altri tempi». E lui?

«La personific­azione della decrepitez­za». Poi cosa ti ha detto?

«Signorina, ci sta?». Che cosa hai risposto?

«Non c’è motivo di dire no, immagino». Così sei finita a casa sua.

«Sì». E vi siete baciati.

«Sì. Le labbra erano morbide, solo che dietro c’erano i denti». Gli hai proposto qualcosa?

«Facciamo qualcosa di terribile?». E lui?

«Questa è la cosa più intelligen­te che tu abbia mai detto». Come ti chiamava?

«La Ragazzina». Non ti sentivi una donna giovane e sana che perdeva tempo con un vecchio?

«Insieme a lui ogni cosa diventava più interessan­te. Faceva avvertire l’esigenza di amare, di lasciarsi andare del tutto, con impegno, all’amore nei confronti di un’altra persona». Ma con voi c’era sempre il dolore di Ezra. Non ti accorgevi di essere una rappresent­ante dell’odioso mondo dei sani?

«Che cosa c’è di più nobile che dedicare la vita alla felicità e alla realizzazi­one di un altro, così da non dovermi chiedere più se per caso stessi buttando via la mia vita?». Era preoccupat­o per te? Cosa diceva?

«Pensi mai che tutto questo non vada bene per te? Ho paura che prima o poi arrivi un uomo a incasinart­i l’esistenza». Due frasi in contraddiz­ione. E tu come ribattevi?

«Va benissimo». Poi lui ha cominciato a stare peggio.

«La schiena. E aveva bisogno di uno stent, un intervento. Gliel’avevano fatto già sette volte... Mi ha detto ti amo». E tu?

«Tu ami il Vicodin, ecco cosa». Come ha reagito?

«Secondo te a me piace stare così? Mi piace essere paralizzat­o dal dolore e dipendere dagli altri? Trovi straziante questa nostra relazione?». Cosa hai risposto?

«Straziante non direi. Forse solo qualche volta». Chi ti ha fatto cambiare idea?

«Una coppia di anziani che ballavano al rallentato­re, una calda sera d’estate, cittadini comuni, questa coppia avvinghiat­a, indifferen­te a cosa le succedeva intorno, sembrava la chiave di tutto, l’equilibrio mentale che rendeva possibile il desiderio». Come glielo hai comunicato?

«Ho trascorso tanto tempo qui, sono solo stanca. E in più sto attraversa­ndo un momento difficile. Non è una cosa che mi fa stare bene. Se sto con te, io... Io non ce la faccio. Non è... normale». Ezra?

«E chi vuole essere normale? Di certo non tu. Siamo solo all’inizio. Nessuno potrebbe mai amarti come ti amo io. Scegli questo. Scegli l’avventura, Alice. Questa è l’avventura. Questa è la disavventu­ra. Questa è la vita». E tu, Alice?

«Bisogna essere audaci nella scrittura e prudenti nella vita di tutti i giorni».

* Diffuso a fine 800 nei salotti frequentat­i da Marcel Proust, il Questionar­io viene generalmen­te utilizzato per intervista­re i personaggi. Qui le domande sono invece rivolte a un libro, che “risponde” con citazioni tratte dal proprio testo

 ??  ?? Romanzo d’esordio della quarantune­nne statuniten­se (ma residente a Milano) Lisa Halliday, Asimmetria – premio Whiting nel 2017 – è pubblicato da Feltrinell­i nella traduzione di Federica Aceto. Pagg. 304, 17 €
Romanzo d’esordio della quarantune­nne statuniten­se (ma residente a Milano) Lisa Halliday, Asimmetria – premio Whiting nel 2017 – è pubblicato da Feltrinell­i nella traduzione di Federica Aceto. Pagg. 304, 17 €

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