Dove batte il cuore di un Marcantonio
Se è vero che l’occhio umano può percepire più sfumature di verde di quanto non faccia con altri colori − il risultato di un passaggio evolutivo della specie: si sopravvive meglio in mezzo alla vegetazione che non tra le sabbie di un deserto − allora si spiega perché Marcantonio, artista, designer (anche per Seletti) e lettore di Desmond Morris, vada cercando tracce del creato ovunque. Un fiore che spunta nel cemento, per esempio: «Sì, e mi incanto». O un germoglio che l’artista fa spuntare su sedie, corna e cuori: «E se la natura si riprendesse quello che le è stato sottratto?», è il suo ragionamento.
Risponde dal suo laboratorio, a Cesena, mentre lavora alle ultime modifiche dell’installazione site-specific Animale-vegetale (Il Cuore), la prima di un nuovo progetto, Arteparco, che dal 1° settembre porterà gli autori contemporanei nel Parco nazionale d’abruzzo, Lazio e Molise. Tra le faggete vetuste, entrate nella lista del patrimonio Unesco, ogni anno un artista concepirà un’opera in materiali ecologici, che possa trasformarsi seguendo i tempi e i modi del bosco: quella di Marcantonio (per esteso: Marcantonio Raimondi Malerba), che si raggiungerà da Pescasseroli, è un cuore di tre metri, che pulsa nei vuoti del legno da cui è ricavato.
Infatuato della similitudine tra rami e vene, radici e sistema nervoso, l’artista è uomo di foreste, montagne e fiumi dove sperimentare gli effetti di un tuffo ghiacciato su corpo e mente. «La mia infanzia è trascorsa in lunghe villeggiature tra le Dolomiti: quelle raccolte di selci lavorate, muschi sui sassi e piccole scoperte quotidiane sono diventate la mia memoria d’artista, un archivio mentale da cui attingo ancora oggi per creare». Partner del progetto Arteparco dell’agenzia Paridevitale è BMW, che metterà a disposizione delle e-bike.
Il Parco nazionale d’abruzzo come una galleria open air: il via con il designer di Seletti