TRATTAMENTI DI MONTAGNA
In origine era una malga. Poi il figlio dei proprietari, Hannes Rabanser, ci ha messo la sua visione. È così che nel 2011 quella baita, chiamata Tirler Alm, si è trasformata in un’oasi 4 stelle superior nonché un gioiello della bioedilizia. Un tripudio di legno, sasso, calce e argilla inframmezzati da grandi vetrate che regalano la piacevole sensazione di essere costantemente immersi nella natura dell’alpe di Siusi, il Tirler Dolomites Living Hotel si trova sull’altopiano più vasto d’europa, a cui si accede solo se si ha il permesso in quanto ospiti (altrimenti le auto sono bandite).
Hannes, un brillante ragazzo cresciuto a Ortisei, ha dimostrato che metterci il cuore fa la differenza. Innamorato delle sue montagne, degli alberi e delle sorgenti di questi luoghi, ha saputo sfruttarne le caratteristiche e tradurle nel modo più contemporaneo possibile per gli ospiti del luogo. Per dire, l’hotel ha una sorgente d’acqua privata (regolarmente controllata dall’istituto per la tutela dell’ambiente) che sgorga da grandi profondità e ha una composizione chimica speciale di vitamine e sali minerali. Basterebbe a fare del luogo un plus, ma lui l’ha anche mescolata alle erbe dell’altipiano dando vita a quattro tipi di acque-tirler. Le 28 camere (da 40 a 66 metri quadrati l’una) sono dotate di un disgiuntore d’energia elettrica, per dormire a radiazioni zero, e in ogni stanza c’è una parete di calce e argilla riscaldata per garantire un clima perfetto. Cinque i tipi di cuscini fra cui scegliere, in base alle esigenze di ogni colonna vertebrale. Per regalare il senso di essere a casa propria fino in fondo, ha pensato a stanze con l’accesso diretto dall’esterno: in pratica si esce senza passare dal via. Ma il vero must della struttura è il profumo del legno di pino cembro, che oltre a regalare una piacevolezza olfattiva regolarizza i battiti del cuore: al ritorno in città, aprendo la valigia, se ne sentirà ancora la meraviglia. Non solo: il Tirler è stato il primo hotel a ricevere la certificazione ECARF, che lo trasforma in una specie di fortezza antiallergie, e per questo gli animali erano incompatibili con la struttura (ma Hannes ha pensato a una zona accanto interamente dedicata agli amici a 4 zampe).
Fra lo Sciliar, il Catinaccio e il Sassopiatto, la zona offre 56 chilometri quadrati di piste da sci e anelli da fondo per l’inverno, e una varietà di escursioni molto differenziata per l’estate (anche da fare a piedi nudi, fra i boschi), e un golf a 18 buche fra ruscelli e cascate. Per chi non vuole muovere un passo, c’è il centro benessere recentemente ampliato, di 800 metri quadrati: nella Spa Curasoa Energy si trovano un bagno turco nella roccia, un percorso tepidarium Kneipp, tre saune. C’è quella bio al cirmolo, con erbe aromatiche; la sauna al fieno, sorprendente, a forma di igloo; la sauna panoramica con vista mozzafiato sull’alpe. Per rinfrescarsi si usa l’albero di ghiaccio, al centro della Spa. Dopo le saune si può scegliere fra due stanze relax, quella in penombra, con lettini sull’acqua, o quella nella nuova zona a giorno, con grandi vetrate sulla natura dell’altopiano e amache sospese fra sculture in legno. Se si vuole nuotare, ci sono una piscina riscaldata a 33 gradi e due vasche collegate, vista montagna. Capitolo centrale dei racconti al Tirler è dedicato a Luis Trenker, alpinista e regista, di cui Hannes è un ammiratore. Tanto da avergli dedicato alcune stanze e la linea di abbigliamento in vendita nel negozio. _ (Cristiana Allievi)