GQ (Italy)

CORTINA TORNASOLE

La regina delle Dolomiti si prepara (alla grande) a Mondiali e Olimpiadi

- Testo di LUCIA GALLI

Cortina d’ampezzo ha un grande passato e, finalmente, anche un futuro nuovo e vicino che nei prossimi sette anni si giocherà in un crescendo sportivo. Prima con i Mondiali di sci alpino, dall’8 al 21 febbraio 2021, con oltre 70 nazioni a contenders­i 13 titoli iridati. Poi in tandem con Milano, quando le Olimpiadi del 2026 assegneran­no sulle crode dolomitich­e 50 medaglie fra sci alpino femminile, curling, bob, slittino e skeleton. Le prove generali, però, sono già fra pochi mesi, dal 16 al 21 marzo 2020, quando le finali della Coppa del Mondo di sci alpino di questa stagione ormai al via saranno l’ultimo, vero test event che svelerà – accanto alla gloriosa Olympia delle Tofane, già regina di Cortina – l’inedito tracciato Vertigine, una nuova zona traguardo e infrastrut­ture al passo coi tempi. Gli atleti inaugurera­nno ciò che i turisti troveranno dopo: piste, strade, impianti e coccole. Nulla si crea, molto si è rinnovato. Si chiama eredità sportiva e quassù, dove si è vissuto a lungo di storia e di rendita, l’aria profuma di novità. «E di ritrovata fiducia», spiega Valerio Giacobbi, Ad di Fondazione Cortina 2021, alla regia della rassegna iridata. «Abbiamo costruito la nostra visione su quattro parole chiave: sostenibil­ità, territorio, giovani e futuro». Gli investimen­ti sono importanti: i Mondiali hanno già calamitato 450 milioni di euro, tra fondi pubblici e privati.

Se per le Olimpiadi, invece, si attende la nomina del board direttivo, a corroborar­e l’entusiasmo pensa la camera di Commercio di Milano che ha appena lanciato la sua previsione olimpica: «Il business annuo per le circa 20 mila imprese coinvolte sarà di 14 miliardi complessiv­i, fra Cortina, Milano e le valli di Trentino e Alto Adige dove sosteranno i Cinque Cerchi».

I grandi eventi sportivi, però, non sono solo fatti di numeri, ma anche di idee e di opportunit­à: Cortina ha inseguito l’assegnazio­ne dei Mondiali per quattro edizioni, fin dal 2008, con l’obiettivo di cambiare pelle e ingranare la marcia del futuro.

La Conca d’ampezzo è stata pioniera degli sport invernali. Qui, nel 1924, fu costruita la prima pista di bob al mondo, resa celebre, nei Fabulous Sixties, da Eugenio Monti, il “rosso volante”. Intanto a Cortina, cancellata per la guerra l’edizione del 1944, si erano invece disputate le Olimpiadi del 1956: sì, le prime trasmesse in television­e. Settant’anni dopo arriva ora il bis a Cinque Cerchi, un lusso (e un impegno) condiviso, negli annali, solo con Lake Placid, Innsbruck e Sankt Moritz: «Mondiali e Olimpiadi», spiega Flavio Roda, presidente della Fisi, Federazion­e italiana sport invernali, «sono occasioni che dobbiamo cogliere per un rilancio definitivo e moderno di tutto il comparto, agonistico e turistico». Il domani è mondiale ed è già in pista: tutti conoscono e amano Cortina d’ampezzo per quella Olympia che, da un quarto di secolo, incorona la queen of speed della stagione. Le superstar americane Lindsey Vonn e Mikaela Shiffrin, o il nostro orgoglio olimpico Sofia Goggia, vi dicono qualcosa? Serve il palmares di Deborah Compagnoni per fare un ripasso? Cartina alla mano, il cuore dei Mondiali è qui, fra Ra Valles, Col Druscié e Tofane dove la picchiata di Schuss, Diagonale e Scarpadon proiettano, da anni, le fanciulle delle velocità sulla finish area di Rumerlo. Che, per marzo, sarà, dopo vari step intermedi, completame­nte rinnovata. I Mondiali sono, però, bipartisan: gli uomini jet planeranno sullo stesso traguardo, dopo una “vertigine” di nome e di fatto. Ecco la pista che non c’era, realizzata “senza inventarsi nulla” con un patchwork super sostenibil­e di alcuni dei segmenti più spettacola­ri di altre piste: Valon, Vertigine Bianca, Canalone.

«A marzo 2020 sarà pronto anche il salto dedicato a Ghedina», spiega Alberto Ghezze, responsabi­le sportivo del Mondiale 2021. Dedicato a “Kristian D’ampezzo”, vulcanico ambassador iridato che, proprio in questi giorni compie 50 anni, misurerà almeno 45 metri. «Lunghissim­o come lo aveva chiesto lui», ribatte Ghezze, che aggiunge: «Se avremo ghiaccio e basse temperatur­e, sarà un tracciato super tosto: fra muri, diagonali e salti è una pista completa per gli atleti e sarà aperta, nei suoi tratti più iconici, anche ai turisti». Il bello dei Mondiali è proprio questa eredità universale che si gusta già da quest’anno. Oltre a Olympia e Vertigine, le piste di Col Druscié dedicate a serpentine e

– slalom iridati sono già state rimodernat­e la

– scorsa stagione. Mentre nella zona di Cinque Torri, come dono della prossima stagione, sta per arrivare un altro tracciato super tecnologic­o: è la pista Lino Lacedelli. Dedicata allo “scoiattolo” che conquistò il K2 nel 1954, sarà destinata agli sci club e agli allenament­i e, durante i Mondiali, servirà per le selezioni dei ragazzi. «È un tracciato unico in Europa, con reti di protezione per allenament­i anche di super gigante e sistemi di innevament­o e cronometra­ggio all’avanguardi­a», spiega Marco Zardini, direttore del Consorzio impianti

a fune Skipass, «che completa l’offerta dei nostri 120 km di piste fra cui 13 leggendari­e nere». Peccato gli atleti non abbiano tempo di provarle tutte. Ecco, quindi, i vantaggi di essere sciatori della domenica e del tempo libero: Cortina si sta rinnovando soprattutt­o per loro. Prendi, per esempio, la vecchia funivia Freccia nel cielo, classe 1969: da pochi giorni è stata battuta all’asta per trasformar­si in icona d’antan, mentre dal 21 dicembre, ai piedi delle Tofane, la nuova ovovia Col Druscié con

– una portata di 1.800 persone l’ora ne raccoglier­à

– l’eredità, pensionand­o anche la vecchia seggiovia di Col Fiere. «Permettend­o così non solo un accesso più rapido per tutti alle piste, ma, grazie alla stazione intermedia, anche un percorso più logico verso il parterre degli slalom mondiali», aggiunge Zardini. L’altra grande novità degli impianti ha il sapore di un sogno: a Pocol la cabinovia Son dei Prade - Bai de Dones, avvicinerà, nei prossimi anni,

Cortina all’alta Badia e al cuore del comprensor­io del Dolomiti Superski. Si potrà passare fra Cortina e San Cassiano attraverso il col

Gallina, il Lagazuoi e la bellissima discesa sull’armentarol­a senza mai togliere gli sci.

Dalle piste alla città, la sfida mondiale e olimpica è anche urbana. Per i Mondiali, l’anas non terminerà i 4 bypass che, fra Pieve, Valle, San Vito e Cortina, avrebbero ridato ancor più fiato al traffico, ma «l’accessibil­ità ai siti di gara resta fra le priorità», spiega Ghezze. È questa la legacy più preziosa per il futuro: i parcheggi di Acquabona e Fiames saranno le nuove porte della città. Poi l’auto si dimentica e ci si muove con le navette fino a Gilardon, dove si incrocia la seggiovia Socrepes, oppure poco oltre per il nuovo impianto di Col Druscié. Ai Mondiali potrà capitare anche di camminare (al massimo) un chilometro, ma il sorriso e il tifo non debbono mancare, pensando che il futuro è più bello se di colore green. Cortina ha avviato, per il 2021, una serie di progetti di circular economy che vanno dalla riduzione delle plastiche monouso al recupero del cibo, fino alla trasformaz­ione dei vecchi banner pubblicita­ri in borse e zaini, in collaboraz­ione con il carcere di Venezia. Per le Olimpiadi queste best practices saranno consolidat­e e si aggiungono al restauro degli impianti che serviranno per ospitare tutti gli eventi a Cinque Cerchi.

Così rinascerà, per esempio, lo stadio olimpico del ghiaccio: icona dei Giochi del 1956, sarà sede del curling e degli amanti di stone e spazzolate vincenti. La pista Eugenio Monti, “congelata” nel 2008, dopo aver ospitato anche set cinematogr­afici, tornerà a nuova vita e resterà – smantellat­o ormai l’impianto di Torino 2006 – l’unico budello di ghiaccio del Paese, capace di ospitare così gli epigoni di Armin Zoeggler, che non dovranno più andare all’estero per allenarsi. Ecco il futuro di Cortina, unica italiana nel circuito super chic Best of the Alps: il commitment ambientale si coniuga con la proverbial­e dolce vita made in Cortina. «Entusiasmo e voglia di fare squadra si rispecchia­no nella vivacità dimostrata da investitor­i nuovi», chiosa Ghezze.

Una ventina di alberghi ha intrapreso restauri che alzeranno la qualità dell’offerta, senza snaturare le cifre dei 4.500 posti letto del centro. Cortina rinasce: i Monti Pallidi stanno a guardare. Sono patrimonio Unesco da 10 anni esatti e, a ogni “enrosadira” che infiamma con le sue luci tramonto e cuori, ci ricordano di essere la vera ricchezza di queste terre. Sono fatti di alghe, di corallo e di conchiglie: venti milioni di anni fa se ne stavano sommersi dai flutti. Una bella rivincita per queste montagne venute dal mare.

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 ??  ?? La pista Olympia delle Tofane, sede di gara per la Coppa del Mondo femminile ai Mondiali 2021 e ai Giochi 2026. Nella pagina accanto: panoramica del settore Tofane – Ra Valles – Col Druscié con, sulla destra, il nuovo tracciato Vertigine, riservato agli uomini jet nelle finali 2020 e ai Mondiali 2021
La pista Olympia delle Tofane, sede di gara per la Coppa del Mondo femminile ai Mondiali 2021 e ai Giochi 2026. Nella pagina accanto: panoramica del settore Tofane – Ra Valles – Col Druscié con, sulla destra, il nuovo tracciato Vertigine, riservato agli uomini jet nelle finali 2020 e ai Mondiali 2021
 ??  ?? Sopra e a destra: i lavori per il nuovo impianto di Col Druscié che sta per sostituire la funivia Freccia nel Cielo: l’ovovia sarà aperta tra dicembre e gennaio
Sopra e a destra: i lavori per il nuovo impianto di Col Druscié che sta per sostituire la funivia Freccia nel Cielo: l’ovovia sarà aperta tra dicembre e gennaio
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 ??  ?? La nuova finish area di Rumerlo. Il traguardo di Coppa del Mondo è in fase di restyling: il nuovo assetto sarà definitiva­mente testato proprio durante la competizio­ne, il prossimo marzo
La nuova finish area di Rumerlo. Il traguardo di Coppa del Mondo è in fase di restyling: il nuovo assetto sarà definitiva­mente testato proprio durante la competizio­ne, il prossimo marzo

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