DEAN E DAN CATEN Il loro brand, Dsquared2, compie 25 anni: sarà un 2020 di festeggiamenti
I gemelli dello stile DEAN E DAN CATEN promettono un anno di festeggiamenti rocamboleschi per il 25esimo di Dsquared2. Tra i primi appuntamenti: il Super Bowl di febbraio, con Jennifer Lopez e Shakira in pista, e una nuova capsule collection
«Il denim è la nostra magnifica ossessione. Perché senza il denim dove vai?». Dean e Dan Caten, i due fratelli gemelli nati sotto il segno del Sagittario a distanza di 6 minuti l’uno dall’altro, stanno vivendo un momento magico. Sono alla vigilia dei festeggiamenti per i loro primi 25 anni nel mondo della moda con il brand Dsquared2, in una sorta di road show rutilante, spettacolare, glamour e molto rock in sintonia con il loro stile effervescente, sexy e irriverente. Dsquared2 compie 25 anni e loro – nativi del Canada, cresciuti a Willowdale, nella provincia dell’ontario – si raccontano in un inconfondibile accento inglese intercalato da risate sonore e sempre in perfetta armonia tra loro. Uno storytelling a due voci che sembra unico, perché dove inizia Dean conclude Dan. E viceversa. Insieme svelano subito il significato di Dsquared2, un nome che ha a che fare con la matematica anche se loro a scuola con questa materia non avevano grande affinità. «Significa D al quadrato. Un nome perfetto per noi che siamo due, uniti,
facciamo tutto insieme, una vera potenza credean ativa». Che affonda le sue radici nel denim. «E pensare che da piccoli non potevamo mettere i jeans perché faceva “troppo povero”», ricordano. «Nostro padre Dante Catenacci, un artista meraviglioso che cantava, suonava la tromba e disegnava benissimo – ma aveva pochi soldi in tasca – ci faceva indossare i pantaloni neri in acrilico, così potevamo fare la nostra bella figura quando andavamo in giro».
Visto che sul denim hanno costruito un brand di successo, per loro i capi-icona non potevano che essere i jeans supertrendy, valorizzati da un guardaroba in cui lui e lei si scambiano volentieri giacche sartoriali e camicie bianche molto sciancrate. Non a caso, dunque, questo tessuto sarà uno dei grandi protagonisti di quello che i due fratelli chiamano il Silver Jubilee per i 25 anni della loro carriera. Lo show inizierà con le sfilate dell’uomo di gennaio, dove saranno loro ad aprire le danze con una passerella – per ora top secret – che si preannuncia mirabolante. Sfileranno uomo e donna insieme, «con 12 minuti di show esaltante». Il calendario degli appuntamenti è fitto, ma tra gli eventi top del 2020 e Dan Caten citano il Super Bowl, la manifestazione più seguita in America, che si terrà a Miami il 2 febbraio e che vedrà Jennifer Lopez e Shakira esibirsi in un superspettacolo. Dsquared2 presenterà inoltre una speciale collezione realizzata in co-branding con la Pepsi, sponsor dell’evento, dove la foglia d’acero canadese – il loro simbolo – si fonde con quella del colosso delle bibite. E i festeggiamenti non si fermeranno qui. «Ci saranno tanti momenti celebrativi e istituzionali, la design week, il Motogp di settembre, il Toronto Film Festival, senza dimenticare i party». I due fratelli, abituati a viaggiare ovunque (prendono almeno tre aerei a settimana), hanno anche in programma l’inaugurazione del loro ristorante Ceresio 7 a Dubai, una extension del progetto milanese, che è molto più di un locale tradizionale, visto che è stato concepito come un accogliente salotto con tanto di piscina, all’ultimo piano del loro quartier generale meneghino, ospitato all’interno di uno storico palazzo del periodo razionalista. Al Ceresio 7 si gustano le ricette dello chef Elio Sironi, con una vista panoramica sulla città, per «un concentrato di piaceri che rappresentano
la sintesi della nostra “dolce vita”», spiegano. «Lavorare e avere successo vuol dire permettersi il lusso di avere il meglio». Dal ristorante alla Guest House con spa inclusa, per dire, sotto lo stesso tetto in via Ceresio, dove ci sono anche gli uffici e l’atelier. «Il nostro motto è work hard, play hard, lavora duro ma trova anche il tempo per divertirti. Se no che vita è?». E i loro spazi di piacere se li sono sempre regalati fin dall’inizio, da quando cioè, nel 1995, hanno lanciato il loro brand in Italia. «Già da bambini amavamo la moda e non avevamo dubbi su quello che avremmo fatto da grandi», raccontano. «Abbiamo scelto di debuttare in Europa perché, se fossimo andati a New York e le cose fossero andate male, ci sarebbe bastato salire su un bus per tornare in Canada. Da Milano, con l’oceano di mezzo e la voglia di imparare la lingua di nostro padre, ripiegare sarebbe
«SAPPIAMO LAVORARE DURO, MA ANCHE DIVERTIRCI»
stato più complicato». Nonostante i timori, è stato un successo. Dalla loro parte hanno avuto star come Madonna (che hanno vestito per il Drowned World Tour 2001) e Naomi Campbell, che ha sfilato nel 2003 per la prima collezione donna. O ancora Rihanna, guest star della prima boutique milanese, e Christina Aguilera, madrina del lancio dell’underwear nel 2005. Addirittura, Mary J. Blige ha cantato con loro per la festa dei 20 anni tra i Sette palazzi celesti dell’artista Anselm Kiefer all’hangarbicocca di Milano. «Ma l’ospite inatteso, quello che non avremmo mai immaginato, è stato Giorgio Armani. Era la vigilia della sfilata del 2002 intitolata Homeless. Un’ora prima dello show ha chiamato per farci sapere che voleva essere presente. Siamo quasi svenuti, ma alla fine eravamo così orgogliosi di avere lui in prima fila che ci siamo ripresi subito ed è stata una sfilata fantastica».
Tra gli eventi del prossimo anno per il giubileo di Dsquared2 non manca anche un po’ di sano tifo calcistico (non a caso disegnano le divise per il tempo libero del Manchester City) e gli amati break with family. Perché entrambi sono molto legati alle radici familiari. «Siamo i più piccoli di nove tra sorelle e fratelli», raccontano. «Papà Dante, italianissimo di Casalvieri, in provincia di Frosinone, e mamma Helen, inglese, non navigavano nell’oro. Anzi. La vita è stata dura per tutti noi. Ma se sappiamo disegnare lo dobbiamo a nostro padre, un vero artista, che allontanava le preoccupazioni della vita cantando le canzoni di Frank Sinatra». Con questo imprinting creativo, Dean e Dan sono approdati alla Parsons School di New York mantenendosi facendo i camerieri. Poi, per inseguire il loro sogno, sono partiti per l’italia e si sono fatti strada «con determinazione e con un mix di simpatia, voglia di innovare e di trasgredire con stile». Il tutto sempre senza mai perdere l’armonia fraterna. Quando devono pensare a una nuova collezione, per esempio, si chiudono nella loro casa di Londra, dove hanno uno studio stracolmo di libri che si affaccia su un giardino. «Stiamo da soli, parliamo un sacco, ci scambiamo idee finché non nasce il nuovo progetto».
Sul lavoro si sono divisi i ruoli: Dean segue la linea femminile e Dan quella maschile. «Ma ci consultiamo su tutto. E i primi clienti delle nostre collezioni siamo noi. Ci proviamo sia gli abiti da donna che da uomo, perché al di là del disegno quello che conta è che alla fine un abito ti stia bene addosso». In ufficio, sulla loro scrivania non mancano mai i biscotti alla cannella fatti in casa da Nathalie, la sorella più grande che sta in Canada. A più riprese li spedisce in Italia e Dean e Dan spesso li condividono con gli amici. Gli stessi che sono pronti a festeggiarli in occasione di premi e riconoscimenti. «Il più importante, per noi, è essere sul Walk of Fame a Toronto insieme a Celine Dion, Michael Bublé e Bryan Adams. Senza dimenticare che siamo diventati cittadini onorari di Casalvieri. Un mix perfetto tra le nostre due anime, la parte italiana e quella canadese. Due anime e un cuore solo».
«CI CONSULTIAMO SU TUTTO. E PROVIAMO OGNI CAPO»