PRINCIPESSA PER CASO
Proiettata in un mondo. E non è solo The Witcher
Di lei non si sa ancora nulla. Su Instagram, l’unico social che utilizza, ha pubblicato in tutto 12 post, che non rivelano niente se non il fatto che è la protagonista, al fianco di Henry Cavill, di una nuova serie di Netflix, The
Witcher (dal 20 dicembre). «Essermi ritrovata nel giro di poco con decine di migliaia di follower m’intimidisce», dice Freya Allan. Diciotto anni, inglese, attitudine, per usare la sua definizione, da badass, ovvero cazzuta, ha raccontato che per interpretare la principessa Ciri in questo fantasy di mostri e streghe ha scelto volutamente di non prepararsi troppo.
Per quale ragione?
Già durante le audizioni sentivo di avere un legame con Ciri. Siamo entrambe nel mezzo di una fase di grandi cambiamenti. Ho pensato che analizzare troppo il personaggio avrebbe rovinato il legame naturale che sentivo nei suoi confronti, che avrebbe tolto spontaneità. Mi sono detta: devo affrontare quello che le accade con la stessa inconsapevolezza.
Qual è il cambiamento che la riguarda? Da un giorno all’altro sono passata da una vita regolare, con la mia famiglia, la scuola, gli amici, a ritrovarmi in un luogo che non conoscevo, circondata per lo più da adulti, e con la responsabilità di un lavoro. Ma Ciri e io siamo simili anche nel carattere. Siamo entrambe testarde e combattive, non abbiamo paura di far sentire la nostra voce.
Mi fa un esempio della sua testardaggine? Verso la fine delle riprese, dopo aver trascorso mesi con il mio personaggio, ero convinta di conoscerlo come nessun altro e mi è capitato di discutere su certi aspetti della sceneggiatura. Secondo me, Ciri certe cose le avrebbe affrontate in modo diverso. E l’ho detto.
Le piace il genere fantasy? Tantissimo. Sono cresciuta leggendo Harry
Potter, Le cronache di Narnia e altre saghe di quel tipo. Da piccola giocavo a fare la fata e il mio cucciolo immaginario era un unicorno. Ero anche una fan del Doctor Who ed ero letteralmente terrorizzata dagli angeli piangenti, queste creature che si muovono solo quando non sono viste: se soltanto batti le ciglia possono raggiungerti e ucciderti.
C’è parecchia azione nel film. Ha avuto modo di prendere parte a molti stunt? Purtroppo solo uno, una scena a cavallo: quel genere di cose ti fa sentire tosta, forte. Avrei voluto essere al posto di Henry Cavill, lui sì che ha un mucchio di scene d’azione. I combattimenti sono come le coreografie di un balletto e io ho studiato a lungo danza. Sul set, la vera sfida è stata il freddo. Quasi tutte le scene sono in esterno, nella neve.
Come ha reagito quando ha saputo che avrebbe diviso il set con Henry Cavill? Non sapevo chi fosse: ho capito dopo che era l’attore di Superman. Non amo quel genere di storie: era molto più eccitato il mio fratellino di sei anni...