GQ (Italy)

Variazioni sul cinema Dai supereroi umani alla parodia del nazismo

- Testo di ENRICA BROCARDO

L’alternanza come filosofia di vita. Quando Taika Waititi non è impegnato a guidare una macchina complessa come un franchise della Marvel, torna a maneggiare quei giocattoli­ni intelligen­ti che sono i suoi film. Dopo Thor: Ragnarok sta lavorando al sequel, Love and Thunder, atteso per il 2021. Nel frattempo, ha coprodotto, scritto, diretto e interpreta­to un piccolo film indipenden­te, Jojo Rabbit (in sala dal 23/1), e ha iniziato le riprese di un bizzarro progetto sulla nazionale di calcio delle Samoa americane. Jojo Rabbit è una parodia del nazismo, la storia di un bambino alla fine della Seconda guerra mondiale che ha Hitler come amico immaginari­o. Mentre sua madre (Scarlett Johansson) fa parte della resistenza e nasconde in casa una ragazzina ebrea.

Quando ha deciso di affidare a se stesso il ruolo di Hitler?

Veramente non ci avevo pensato: non ho il fisico giusto. Ma la Fox ha chiesto che fossi io a recitare la parte. Ho accettato perché con un attore noto c’era il rischio che diventasse un film su Hitler invece che la storia di un bambino e del suo dittatore immaginari­o. Non ho neppure provato a imitarlo. Ho interpreta­to solo una versione stupida di me stesso.

Perché ha pensato a Scarlett Johansson per la madre di Jojo?

So che tipo di mamma è: molto protettiva nei confronti di sua figlia, e in generale delle persone che ama. E so anche quanto sappia essere buffa e divertente. Quindi, perfetta.

Roberto Benigni è un altro che ha usato il registro comico per parlare di nazismo. Avevo visto La vita è bella appena uscito. Siamo due registi molto diversi e il suo film era decisament­e intelligen­te. Usare la commedia per prendere in giro i regimi non è un’idea nuova, ma funziona perché i dittatori non lo sopportano. Il presidente Trump va fuori di testa quando la gente ride di lui. Smetterebb­e letteralme­nte di occuparsi degli affari di Stato pur di andare su Twitter e rispondere a una battuta che lo riguarda.

Quindi i neonazisti potrebbero andare a vedere il suo film e arrabbiars­i? L’importante è che paghino il biglietto e non scarichino il film piratato dal web. Ma è ovvio che spero che si incazzino.

Quanto il Taika regista di Jojo Rabbit è diverso da quello di Thor?

Non tanto. Dentro di me c’è ancora un bambino di sei anni. Che voglio far divertire insieme al resto del pubblico. I supereroi sono personaggi immaginari, ma, alla fine, non sono così diversi da noi: Thor è un ragazzo di buona famiglia che vuol essere soprattutt­o amato. Solo che viene dallo spazio. Taika Waititi, 44 anni: neozelande­se, multitalen­to, è regista e attore di Jojo Rabbit (in sala dal 23/1)

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