DELLA SUA BELTË...
La moda e il verde hanno una storia d’amore complicata. Tra muschio e menta, smeraldi e prati c’è però aria di riconciliazione. Declinato in una moltitudine di materiali è il colore più evidente visto in passerella. E spronerà abbinamenti inediti e total look
L’occhio umano percepisce anzitutto i colori primari, ma il verde li supera, conquistando il “picco gaussiano” di massima sensibilità oculare. E meno male, perché i benefici di questo colore sull’organismo e sulla psiche sono molteplici. Provare pace e serenità è uno degli effetti più immediati: succede perché, in mezzo al verde, si abbassano la pressione sanguigna e il battito cardiaco. Da un punto di vista semiotico, inoltre, questa tonalità evoca istantaneamente un concetto di approvazione (basta pensare al semaforo o al tasto play ). Grazie all’esigenza globale di una connessione più profonda con la natura, le collezioni Autunno-inverno 2020-21 ospitano una quantità eccezionale di sfumature di verde. Più classiche per Etro, che con nuance bottiglia e verde inglese tinge completi di velluto da dandy, più flamboyant per Gucci, che nello stesso look esplora lo spettro cromatico con pantaloni effetto metallizzato e micro maglioncini in apparente contrasto. La regola aurea del monocromo suggerirebbe di accostare sfumature il più possibile assonanti. Alessandro Michele e Issey Miyake dimostrano che non è così. Louis Vuitton punta sul muschio per i suoi completi, dove dettagli sartoriali della giacca vengono doppiati anche sui pantaloni. Metà impermeabile e metà mantella: il cappotto portato in passerella da Sacai sottolinea con il doppio colore la sua natura mitologica. J.W. Anderson punta invece sulla tinta unita, salvo poi accoppiare soprabiti e pantaloni rendendo difficile distinguere se si tratti o meno di un capo solo. La quota athleisure è di Alyx Studio in verde oliva, mentre Bode confeziona un’eleganza etnica in green bottle.