Lasciare il segno
Nuovo spazio agli oggetti che fanno il made in Italy
La storia dell’italia è una serie di immagini che popolano i ricordi collettivi: oggetti come la Lettera 22, la macchina per scrivere disegnata da Marcello Nizzoli per Olivetti, leggera e portatile, che Indro Montanelli teneva appoggiata sulle ginocchia. O la Borsa 24 Ore, la prima in assoluto, voluta da Giovanni Fontana per Valextra. O ancora l’algol, il televisore pensato da Marco Zanuso e Richard Sapper per Brionvega: aveva la maniglia, si poteva spostare ovunque ci fosse una presa per l’antenna, in cucina come nella casa delle vacanze. Sono tre dei 350 oggetti da enciclopedia del design, quelli premiati con il Compasso d’oro, il riconoscimento di disegno industriale più ambito, che a Milano inaugura ora il proprio spazio. «Un luogo che nasce per il pubblico, ma che è una promessa di progettisti e imprese per un ambiente più vivibile e sostenibile», spiega Luciano Galimberti, architetto e presidente dell’adi, l’associazione dietro al museo. Progettato da Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto in un edificio post industriale, già deposito dei tram, l’adi Design Museum Compasso d’oro è un modello da grandi numeri: 2.400 metri quadrati per l’esposizione, più altri 600 per foyer, caffetteria e bookshop, 1.500 per il magazzino e 500 metri per gli uffici, con accesso da via Ceresio 7 e dal piazzale del Cimitero Monumentale. Continua Galimberti: «L’idea che ci ha mosso è quella del museo narrante: dietro a ogni oggetto premiato c’è una storia, e noi vogliamo condividerla accompagnando il visitatore lungo il percorso creativo necessario per la sua realizzazione. Alle informazioni tecniche si accompagnano insomma le emozioni di chi ha creato il made in Italy». Un polo culturale, un alleato − e non un concorrente − del Museo del design italiano della Triennale: «Parliamo di una materia talmente ricca di spunti che limitarne la presentazione a un solo punto di vista sarebbe limitato: a noi interessa coinvolgere nella narrazione gli attori dell’intera filiera del design, dai progettisti alle aziende, al sistema della formazione».
La collezione del Compasso d’oro, il cui valore è stato riconosciuto nel
2004 dal ministero per i Beni culturali, dialogherà con mostre a tema e di approfondimento: l’idea è di intrecciare, non di suddividere, gli spazi e le intenzioni. «Una piazza di confronto, per capire che ogni nostra azione è collegata alle altre e che la responsabilità personale, anche quando si sceglie un prodotto da acquistare, non è separabile dalla responsabilità collettiva». L’inaugurazione ufficiale, dopo gli eventi legati alla Fashion Week e la premiazione del sedicesimo Compasso d’oro Adi, è fissata per il 13 giugno, in concomitanza con l'apertura, due giorni prima della Design Week.