Inclinazione alla lotta
La regista di Mulan e le sue battaglie. Mentre i maschi guardano il rugby
Se vuoi essere ascoltato, parla a bassa voce. La regista Niki Caro ha fatto di una naturale inclinazione un’arma che le è tornata utile sul set del live action Disney Mulan (in sala dal 26/3): un budget da 300 milioni di dollari, centinaia di comparse, mille audizioni solo per trovare l’attrice protagonista.
Mulan è il viaggio epico di una ragazza qualunque che parte da un villaggio della Cina e diventa un’eroina nazionale.
Una storia che sento vicina perché sono nata in Nuova Zelanda, un luogo in qualche modo sperduto. Ho scoperto la mia passione per il cinema da giovane, ma ero convinta che quel mondo fosse fuori dalla mia portata.
Ci sono stati momenti in cui si è sentita lei stessa un’eroina?
Questo in cui parliamo: il film rappresenta un momento chiave nella mia carriera. Mi sento come se avessi conquistato la cima di una montagna. Sono stanca morta, ma molto soddisfatta di quello che siamo riusciti a fare.
E nella vita?
Quando sono diventata madre. In particolare dopo il parto della più piccola. È nata di note te, durante un temporale, mentre si giocava la partita di rugby Nuova Zelanda-australia: i dottori davanti alla tv, io in travaglio da sola, con l’aiuto di due aspirine.
Lei è arrivata al cinema da autodidatta: anche in quel caso senza aiuti.
Vero: con un cortometraggio. Pensavo che fosse orribile, invece mi aprì le porte di una scuola di cinema in Australia. Ero l’unica donna della mia classe e per di più di una decina di anni più giovane degli altri studenti. La direttrice mi spiegò che ero stata la sola candidata a presentare il mio lavoro al colloquio. Le altre candidate si erano giustificate dicendo che non ritenevano il proprio saggio all’altezza. Dovremmo imparare tutte a essere meno severe con noi stesse.
Perché è stato così difficile trovare l’attrice giusta per Mulan?
Volevo una guerriera. E Liu Yifei lo è per davvero. Ha una grande forza fisica e mentale non si arrende davanti a niente. Nessuno degli attori maschi ha avuto la sua costanza negli allenamenti.
Lei è arrivata a Hollywood nel 2005. Cosa ricorda di allora?
Di quando, durante una pausa pranzo, mentre camminavo sul set riflettendo su una scena, Frances Mcdormand e Woody Harrelson mi hanno abbracciata: da davanti e da dietro, tipo sandwich. Un benvenuto surreale difficile da dimenticare.