GQ (Italy)

Operazione Berlino

Sdoganare le serie tedesche all’estero? Missione (im)possibile

- Testo di ANDREA D’ADDIO

Perché abbia davvero successo una fiction con 40 milioni di budget, la più costosa d’europa tra quelle prodotte senza la mano santa della lingua inglese, ci vogliono uno scrittore che sceglie il noir per dipanare la convulsa stagione di Weimar e un regista capace di far interessar­e al cinema tedesco anche il resto del mondo. Lo scrittore è Volker Kutscher, autore della serie di libri (in Italia editi da Feltrinell­i) da cui è partita Babylon Berlin (su Sky la terza stagione dal 1° aprile), il regista è Tom Tykwer, che firma la produzione con Henk Handloegte­n e Achim von Borries. Tykwer, 54 anni, l’autore di Lola corre, candidato al Leone d’oro, Profumo e Cloud Atlas, è uomo di più talenti, capace di seguire anche la sceneggiat­ura, la produzione e, talvolta, anche la musica dei suoi film.

Babylon Berlin: da dove si riparte? Dall’alba dello Schwarzer Donnerstag, il giovedì nero della Borsa del 1929, che in Germania tirò la volata al nazismo. Questa volta il detective Bruno Wolter cerca l’assassino di un’attrice: ci sono le luci e i party sregolati che resero celebre la Repubblica di Weimer, mentre le ombre della storia si avvicinano sempre più.

Cosa rimane oggi di quella città? Innanzitut­to lo spirito. Da 15 anni Berlino è tornata la città del momento: forse non durerà per sempre, ma per ora è così. Anche con qualche preoccupan­te analogia: dietro a tanto entusiasmo sta riprendend­o forza la destra, come dimostrano le ultime elezioni. Allora si pensava di poter gestire l’ascesa del nazismo, oggi bisogna stare doppiament­e in guardia.

Lei è di Wuppertal, il centro agricolo del Paese. Perché scelse di vivere a Berlino? Nel 1988 avevo 22 anni e una certa esperienza: giravo da anni film in Super8 e ne avevo solo 13 quando mi hanno affidato la programmaz­ione di una sala nella mia città. Vista da dove abitavo io, Berlino mi sembrava l’unico posto degno di essere vissuto: in premio, ottenni la direzione artistica di Moviemento, un cinema che continua a fare la differenza nel quartiere di Kreuzberg.

Quando si fa il suo nome si pensa a Lola corre: era il 1998 e con un budget bassissimo fece uscire il cinema tedesco dai confini nazionali.

E dire che ero pieno di dubbi. Dividere un film in tre episodi, ognuno dei quali dedicato a una decisione diversa di Lola per salvare il suo ragazzo da una banda criminale, mi sembrava materia da cortometra­ggio. Ci sono voluti nove mesi per rivedere la sceneggiat­ura ma alla fine i 2 milioni di spettatori in poche settimane ci hanno dato ragione.

Babylon Berlin è, al contrario, una produzione faraonica.

Certo, ma il suo valore sta soprattutt­o nel raccontare a noi tedeschi la vita quotidiana di un passaggio storico che a scuola studiamo troppo velocement­e.

Ne sente la responsabi­lità?

Sempre: specie verso me stesso. Devo andare a dormire con la percezione di aver dato il massimo. È quel che serve per lanciarsi in nuove idee: un’attitudine, questa sì, molto berlinese.

 ??  ?? Tom Tykwer, 54 anni, sul set di Babylon Berlin (il secondo da sinistra). La terza stagione della serie sarà su Sky dal 1° aprile
Tom Tykwer, 54 anni, sul set di Babylon Berlin (il secondo da sinistra). La terza stagione della serie sarà su Sky dal 1° aprile

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