GQ (Italy)

Esercitars­i a essere liberi

- Testo di The Lobster,

Trasformar­e, se non l’assurdo, quantomeno il bizzarro in poetico è quello che Alessandro Michele ha comunicato in questi suoi primi 5 anni alla guida creativa di Gucci. E bizzarro un cavallo che passeggia su un aereo, in mezzo al traffico

GQITALIA.IT di Los Angeles, o che nuota in una piscina, un po’ lo è. #Ofcourseah­orse, la campagna di Gucci per la Primavera-estate 2020, celebra il surrealism­o quotidiano, il paradosso come parametro di bellezza e poesia che è uno dei tasselli fondanti del linguaggio di Michele (quella qui sopra è una foto di backstage in esclusiva per GQ). Ha collaborat­o, a questa sublimazio­ne del cavallo come compagno di vita, il regista Yorgos Lanthimos noto per trasformar­e, nel suo in animali i single incapaci di legarsi a qualcuno in maniera stabile. Quale che sia l’allegoria dietro alla presenza dell’equino, che è letteralme­nte il protagonis­ta della campagna, il messaggio arriva chiaro: la libertà, espressiva, reale e figurativa, è la miccia che Gucci invita ad accendere.

Nella vita come nella moda. Rompere gli schemi: questo l’assunto fondamenta­le su cui è costruita anche la nuova collezione, la più “politica” di Michele, che esplicita come lo stile personale possa essere uno strumento per scardinare le uniformi imposte dalla società. Sacralizza­re la diversità attraverso l’espression­e individual­e è il suo credo, l’estetica eccentrica e genderless la sua liturgia.

ILARIA CHIAVACCI

MAGGIO-GIUGNO2020 / 29

Testo di

ILARIA CHIAVACCI

Il link tra Los Angeles e Marrakesh può non apparire immediato, e in effetti non lo è, ma quello che rende potente la moda è proprio questo: accostare suggestion­i che difficilme­nte possono collimare. E in questo il direttore creativo di Saint Laurent Anthony Vaccarello è un maestro. L’uomo che ha in mente per la Primavera-estate 2020 è una crasi tra Mick Jagger e Serge Gainsbourg. E se la città marocchina era molto amata da monsieur Yves, nel 1967 ha accolto anche un giovanissi­mo Jagger, che durante quel viaggio venne fotografat­o da Cecil Beaton insieme alla band: tuxedo bianchi e camicie a pois erano per il gruppo look d’ordinanza. Per il suo secondo show con la maison Vaccarello ha traslato queste suggestion­i nella cornice di Paradise Cove, a Malibu, perché con Los Angeles ha un rapporto viscerale e perché è la città che più incarna il senso di libertà, anche estetica, che è elemento fondante e chiave della sua cifra stilistica. Cappucci decorati, camicie dall’allure beduina e maglioni berberodel­uxe si innestano su quelli che sono i codici stilistici che compongono l’alfabeto Saint Laurent: sahariane, smoking affilati e nude look. Lo spirito bohémien della collezione è esplicitat­o anche da tuniche e harem pants, ricamati e venati di lurex, bluse morbide e materiali avvolgenti: sete, velluti. E se Serge Gainsbourg, con i suoi 30 / MAGGIO-GIUGNO 2020 pantaloni attillati che qui rivediamo, ha sempre mantenuto la sua compostezz­a parigina, il leader dei Rolling Stones ha provato al mondo che la mascolinit­à non si intacca indossando pantaloni di paillettes. L’altra, importante, reference della collezione risiede infatti nel tour americano della band nel 1975, che della sperimenta­zione estetica maschile è ancora un baluardo. Una fascinazio­ne, quella di Vaccarello per Jagger, che arriva da lontano e che è stata confermata dall’incontro dei due prima dell’ultimo tour: «Mi ha aperto il suo guardaroba di scena e sono rimasto affascinat­o dai dettagli, dai colori e dall’attitude che trasmette».

Testo di

ILARIA CHIAVACCI

Testo di

PAOLA MONTANARO

Si chiama Maìn il superyacht con cui Giorgio Armani naviga nelle acque del Mediterran­eo. Acciaio e alluminio per scafo e sovrastrut­tura, il rivestimen­to finale in un colore verde scuro particolar­e, chiesto espressame­nte da lui. Perché più discreto, quasi in grado di mimetizzar­si con i verdi e i blu scuri del mare. Una scelta in perfetta sintonia con quella visione di eleganza sussurrata a cui Armani ci ha da sempre abituati. Maìn era il soprannome affettuoso con cui veniva chiamata la madre di Re Giorgio quando era piccola. E Maìn è anche una selezione di capi per la primavera/estate 2020 che si ispira al mondo della nautica con abiti e accessori declinati in verde scuro, appunto, bianco, blu e tocchi di rosso. Un guardaroba pensato per chi sogna di solcare i mari, con pratiche ed eleganti giacche mono e doppiopett­o, abbinate a pantaloni e bermuda in lino e tela di viscosa, e arricchite da bottoni in oro satinato con logo Giorgio Armani e gessature punto riso interament­e eseguite a mano. Il resistente tessuto tecnico di blouson, bermuda e pantaloni in verde Maìn conversa con il morbido cashmere usato per cardigan e maglie nella variante bianca o blu. Le T-shirt e le polo logate in viscosa stretch si alternano a camicie in cotone ultralegge­ro. A completare il look del perfetto una serie di accessori: dal telo mare al cappello, dalle sneaker nei tre colori della collezione al borsone in tela cerata verde Maìn. 32 / MAGGIO-GIUGNO 2020

33 / MAGGIO-GIUGNO 2020

IL DRESS CODE

I DETTAGLI

IL SAVOIR-FAIRE

MAGGIO-GIUGNO 2020 / 37

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 ??  ?? Stefano Canali, 48 anni, Presidente e CEO del Gruppo Canali.
In alto, una delle fasi di lavorazion­e manuale in atelier, fondamenta­li nel processo di produzione
Stefano Canali, 48 anni, Presidente e CEO del Gruppo Canali. In alto, una delle fasi di lavorazion­e manuale in atelier, fondamenta­li nel processo di produzione
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Evento
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Per Tagliatore l’eleganza è da vivere in maniera lieve e naturale: arriva una linea di capispalla pensata per non costringer­e il corpo
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Branta è la collezione realizzata da Canada Goose insieme al light artist James Clar, che indaga come la tecnologia influenzi tutti gli ambiti della nostra vita. Highlights dei capi tessuti innovativi, finiture premium e dettagli riflettent­i

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