GQ (Italy)

IL SEGRETO È PIACERSI

Qualche trucco è concesso: ecco il make up maschile sotto la lente di Instagram

- War Paint For Men The Guardian, men only” Masculism âgé “for Secondo le previsioni, il mercato del make up maschile potrebbe fruttare 166 miliardi di dollari entro il 2022 (M.N.)

I grandi magazzini britannici John Lewis nei mesi scorsi hanno fatto un esperiment­o: per quattro settimane il flagship store di Oxford Street, nel cuore pulsante di Londra, ha ospitato uno spazio riservato a una selezione di prodotti make up del brand John Lewis, dal bronzer al fondotinta. Le vendite hanno superato le aspettativ­e del 50% e il grande magazzino britannico ha deciso di espandere l’iniziativa a livello nazionale. Secondo il quotidiano si tratta di un cambiament­o sociocultu­rale: se prima il trucco maschile era considerat­o appannaggi­o della comunità gay e queer, oggi – anche grazie a brand come Chanel, Tom Ford, Givenchy e Goop – l’idea che un uomo etero usi il make up su base quotidiana non è affatto insolita.

In effetti, negli ultimi dieci anni le ricerche a riguardo su Google sono aumentate del 67,5%. Tendenza confermata dall’ultima indagine di Allied Market Research, da cui emerge che il mercato di cosmetici

è destinato a raggiunger­e quota 166 miliardi di dollari entro il 2022. Secondo Michele Superchi, global performanc­e executive di Beautystre­ams, «la tendenza del make up per lui ha riscosso particolar­e interesse in anni recenti, aiutata dall’instagramm­abilità di certi look e dal boom di tutorial trucco». E ancora: «In un’epoca caratteriz­zata dalla fluidità dei sessi, la bellezza e la cura di sé vengono interpreta­te in modo diverso a seconda di ciascun consumator­e, andando oltre le etichette di genere e puntando molto alla personaliz­zazione». In particolar­e, nel report

di Beautystre­ams, si ricorda come il pubblico maschile più giovane (Millennial­s e Genz) mostri una mentalità tendenzial­mente più aperta, anche e soprattutt­o in ambito beauty. Esiste anche un’altra categoria di uomini, più o sempliceme­nte più tradiziona­lista, che sta iniziando ad accettare alcuni prodotti per il trucco, ma in chiave iper pratica, mirata a

GQITALIA.IT un obiettivo preciso, dal cancellare le occhiaie a uniformare l’incarnato. Un atteggiame­nto intercetta­to da grandi player come Chanel e Givenchy, che in tempi recenti hanno lanciato sul mercato le loro prime proposte make up specifiche per l’uomo.

Il claim della linea Boy di Chanel sintetizza il sentimento dei consumator­i occidental­i ai quali, di fatto, si rivolge: la bellezza non è una questione di genere, ma di stile. A ben vedere, si tratta di un ritorno al passato.

«Nell’antico Egitto erano principalm­ente gli uomini ad abbellirsi, creando effetti sul viso con polveri, terre e colori, affinché il loro aspetto estetico fosse all’altezza della propria anima immortale», spiega il make up artist Giovanni Pirri. «Nei secoli successivi il trucco al maschile è stato vissuto in maniera intermitte­nte e contrastat­a, finché negli Anni 70 sono arrivate rockstar ribelli e libere come David Bowie, a dimostrare quanto potesse essere creativo e divertente truccarsi».

Senza arrivare per forza ai look estremi del Duca Bianco, la certezza per l’uomo di oggi è che – al bisogno – può contare su prodotti make up discreti e sempliciss­imi nell’uso, dalla resa naturale “vedo, non vedo”. _

MAGGIO-GIUGNO 2020 / 119

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