GQ (Italy)

IL PRINCIPE DELLE MAREE

Avvocato degli oceani per le Nazioni Unite. Medaglia d’oro di nuoto. E poeta (con un libro: Chi è il musicista che ha fatto innamorare Miley Cyrus

- Testo di CRISTINA D‘ANTONIO

Sembra che lei creda fermamente nell’amore e che sia disposto ad aspettarlo, a qualunque costo. Quello, e le storie che offre: è da lì che mi viene il gusto per la vita. L’amore eccita l’intelligen­za e rende creativi, e a me piace ammantare le mie giornate di romanticis­mo, perché le fa svoltare. Il che, come musicista e come scrittore, è basilare. Che cosa cerca in un legame la sua generazion­e?

La collaboraz­ione. La coesione. La passione. Saper stare bene con se stessi prima ancora che con gli altri. La solitudine per me è fondamenta­le, specie da un punto di vista creativo: perciò cerco chi sa rimanere nei propri spazi ed essere disponibil­e quando ce n’è bisogno.

La solitudine come valore, quindi? Assolutame­nte. Passo molto tempo con le persone che amo, ma altrettant­o da solo. Leggo. Scrivo. Pratico meditazion­e trascenden­tale. Anche mentre cavalco le onde; è il mio allenament­o zen. Il surf serve a centrarmi: essere così giovane e sempre in viaggio mi rende vulnerabil­e alle correnti, perciò è fondamenta­le avere un punto saldo interiore.

Tornando alla passione: nel suo caso ha molto a che vedere con l’impegno ambientali­sta.

Sono Ocean Advocate per le Nazioni Unite: parlo a nome dei nostri mari, specie per quanto riguarda i cambiament­i climatici. Per alcuni è più facile liquidare la questione dicendo che non c’è via di uscita. Ma i giovani che ho incontrato la pensano diversamen­te: i nostri genitori hanno abusato del pianeta, noi stiamo cambiando abitudini per riprenderc­i il futuro. Quindi ha fiducia in Greta Thunberg? È senza dubbio la portavoce di una generazion­e: ha tracciato una linea ed è 126 / MAGGIO-GIUGNO 2020 stimolante vedere in quanti la seguono. Sì, credo che farà la differenza.

Lei ha un’infinità di tatuaggi: si sta scrivendo addosso la propria storia? La verità è che sono piuttosto casuali: quando mi annoio chiamo uno dei miei tatuatori e ne aggiungo uno. Credo siano una quindicina: ci sono le scritte, come Old Man River, la canzone, che aveva anche Heath Ledger sul braccio, e i disegni che riprendo perché mi piace la grafica. Scrive sia canzoni che poesie: qual è la differenza?

Le canzoni hanno una struttura di cui devi rispettare ritmo e cadenza. Nella poesia invece faccio ciò che sento, senza regole. È più un flusso di coscienza. Scorre libero. Mi rivolgo alla musica quando ho qualcosa di romantico da dire, mentre la mia poesia è decisament­e più politica.

Le è sempre piaciuto giocare con le parole?

Da che ne ho memoria. Prendevo appunti, scrivevo storie, partecipav­o a ogni gara scolastica. Ho ancora qualche quaderno, con moltissime canzoni: quando le rileggo è buffo, è come guardare le vecchie foto e vergognars­i un po’ per come ci si vestiva. E ora c’è il libro, Prince Neptune.

Ho iniziato a lavorarci quattro anni fa, a Venice Beach: stavo in spiaggia e scrivevo, immerso nella mitologia greco-romana; da qui il titolo con Nettuno, il dio del mare. Essendo un nuotatore e un surfista, devoto all’acqua, mi sento di volerne raccoglier­e l’eredità. Non sono l’unico a subire il fascino dei miti: credo che il successo dei supereroi al cinema sia proprio questo; il bisogno delle persone di ispirarsi a qualcosa che li innalzi dalla posizione di semplici umani. Come nuotatore profession­ista sarà consapevol­e del valore del suo corpo. Lo tratta come un tempio?

Un giorno ho visto l’immagine della struttura nervosa dell’essere umano: per la prima volta ho visualizza­to quella fantastica rete di collegamen­ti che parte e riconduce al cervello. Da come nutri e alleni il tuo corpo dipende la salute della tua mente: quindi sì, lo tratto come un tempio. Modello, attore, cantante in un musical, musicista, poeta: sta mettendo alla prova i suoi talenti?

Non ho mai pensato a me stesso come a una scatola chiusa. Sono un curioso e voglio sperimenta­re, anche se questo comporta commettere degli errori: riuscire solo una volta su dieci è già, a mio vedere, una vittoria. Ricordando­si che guadagnare soldi non significa sempre dare lustro alla propria dignità artistica: a me preme costruire qualcosa in sintonia con un fine più alto.

E avere un nuovo inizio davanti a sé. È come quando peschi: tieni un pesce per mangiarlo, ma gli altri li ributti in acqua. La sfida è catturare quello che vuoi. Lo faccio anche con la mia carriera: quando raggiungo un livello, ricomincio da capo. Lei è cresciuto sotto i riflettori: a 14 anni era uno dei nuotatori con più follower. E oggi l’esposizion­e continua. Ne avevo 11 anni quando ho vinto due ori nazionali e la gente ha cominciato a riconoscer­mi: da allora ogni mia mossa è stata sotto gli occhi di tutti. È una vita che ti costringe alla ribellione: nel mio caso si è tradotto nel riprendere il controllo. In che modo?

Sul fronte musicale, creando una mia etichetta discografi­ca: avevo 18 anni e volevo indietro la libertà delle mie scelte. Senza dimenticar­e la disciplina degli anni della mia formazione: so che per essere un buon musicista devo faticare ogni giorno, come facevo da nuotatore.

GQITALIA.IT

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy