La piccola francese che non passa mai
La Renault Clio si rifà il trucco e aggiorna le dotazioni hi-tech, confermando l’ampia offerta di motorizzazioni: benzina, diesel, GPL e ibrido
La Clio è l’auto francese più diffusa: ne sono state vendute 16 milioni
AQUATTRO ANNI esatti dal lancio della quinta generazione, la Clio si rinnova e fa debuttare l’allestimento top di gamma Esprit Alpine. Le novità estetiche più sostanziose sono nel frontale mentre nel posteriore è cambiato solo il disegno del paraurti. All’interno le novità riguardano i materiali sostenibili, i display più grandi e alcuni upgrade del software, con il sistema Easy Link che si connette wireless ad Android Auto e a Apple Carplay. La gamma motori non è cambiata, si può scegliere tra benzina, diesel, GPL e full hybrid. Le potenze dei termici sono tutte nell’ordine dei 100 CV (a parte l’entry level che si ferma a 65 CV), mentre l’ibrido sale a 145 CV, con consumi omologati di 4,2 l/100 km. Una percorrenza che siamo riusciti a replicare senza problemi durante il nostro test sulle strade di Bruxelles. Qui abbiamo apprezzato anche i sistemi di assistenza alla guida che hanno raggiunto il livello 2: ci sono il cruise control adattivo e il mantenimento della corsia, ma anche le telecamere a 360 gradi, il parcheggio automatico e la frenata di emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti.
Ma il pezzo forte di questa Clio è il powertrain full hybrid composto da un 1.6 4 cilindri aspirato, che sfrutta tecnologie come il doppio iniettore, ma rimane fedele al vecchio Ciclo Otto, quando molti ibridi usano l’atkinson o il Miller, e da due unità elettriche, la principale dedicata alla trazione e la secondaria che funge da generatore-alternatore. Di collegarle si occupa la trasmissione Multi-mode che non usa frizioni e innesta i rapporti direttamente: ce ne sono due per la parte elettrica e quattro per quella termica, con quattordici totali combinazioni di velocità disponibili che l’auto sceglie a seconda della situazione. Chi guida deve solo selezionare tra marcia avanti D e indietro R, o al massimo scegliere la B per le discese o per non usare quasi mai il freno. Quest’ultima è una specie one pedal driving, che è molto comune soprattutto sulle auto elettriche. Quando parte da ferma, la Clio usa sempre il motore elettrico principale, con il 1.6 che si attiva solo successivamente.
I due motori elettrici sincronizzano l’innesto dei rapporti e compensano il vuoto di coppia durante i passaggi di marcia. Al volante l’effetto scooter dei classici cambi epicicloidali delle ibride è sostituito da qualche piccolo sussulto in alcuni cambi di marcia. In generale, la Clio E-tech è molto piacevole da guidare e i consumi sono molto bassi, soprattutto in città che rimane il suo habitat naturale.