10 100 1000 Lewis Hamilton
DALLE PARTI DI GQ , ci siamo interrogati molto in questi ultimi due anni su quale fosse il senso di portare nel futuro e riaggiornare i codici di un magazine che è da sempre, classicamente, dedicato alle cosiddette passioni maschili. Che gli uomini siano cambiati è oggettivo, al di là dei gusti e delle idee di ognuno; che questo cambiamento debba essere solo l’inizio di un percorso di liberazione e di rimessa in discussione di valori e posizioni considerate intoccabili, è una cosa in cui crediamo e per la quale lavoriamo quotidianamente attraverso le storie che vi raccontiamo. Però una cosa sono le formule teoriche e le dichiarazioni di intenti, un’altra gli esempi concreti e le esperienze vissute. Perché alla fine il testimonial migliore di questo piccolo grande cambiamento che con GQ vogliamo raccontare e promuovere, sono sempre le parole e le azioni dei protagonisti della contemporaneità. Tutto questo preambolo per condividere con voi un incontro davvero illuminante: nella settimana del Gran Premio di Monza, noi di GQ abbiamo avuto la fortuna di passare del tempo e chiacchierare con Lewis Hamilton, un gigante della Formula 1, un pilota senza eguali, ma anche un’icona di stile, una personalità di un’intelligenza rara e, appunto, un vero portatore di cambiamento. Lewis ci ha raccontato, fra le altre cose, quanto non sia stato facile, per lui, affermarsi in un mondo come quello della Formula 1 fatto esclusivamente di uomini bianchi e di come sia fiero, col suo esempio e attraverso il lavoro della sua organizzazione non profit, Mission 44, di aver portato nel mondo dei motori più persone afrodiscendenti, più donne, più diversità e, di conseguenza, più ricchezza. Ci ha anche raccontato come un profondo lavoro su se stesso l’abbia portato a essere, oggi, un uomo liberato, più sereno, conscio dei propri limiti e delle proprie peculiarità, in totale armonia col mondo che lo circonda. Una liberazione che Lewis ama raccontare anche attraverso il suo amore per la moda, se è vero come è vero che, grazie ai suoi look, è riuscito a trasformare i paddock della F1 in dei veri e propri red carpet, dove la personalità si esprime anche attraverso lo stile. Ha sorriso molto Lewis durante il nostro incontro, era sereno, concentrato, conscio che il suo ruolo è sì quello di guidare la Mercedes, ma anche di essere il volto, e che volto, di un cambiamento in cui crede. Noi ci siamo Lewis, grazie per l’energia, i valori e le emozioni che hai trasmesso a chi era in quella stanza quella sera. Ce ne faremo portatori ogni volta che potremo.