GQ (Italy)

La storia di Gucci in mostra a Londra

Aperta fino al 31 dicembre, Gucci Cosmos racconta la storia della Maison attraverso le personalit­à e gli oggetti che l’hanno resa grande

- Testo di FRANCESCO MARTINO

INAUGURATA A SHANGHAI lo scorso aprile, l’11 ottobre Gucci Cosmos ha aperto le porte a Londra nello spazio 180 Studios, 180 The Strand, consolidan­do il rapporto che c’è tra la Maison e la capitale del Regno Unito. È proprio nella città inglese che, nel 1897, Guccio Gucci trovò lavoro come facchino e lift boy presso il Savoy Hotel, trasportan­do i bagagli degli ospiti dell’albergo in un’esperienza che diede modo al giovane Guccio di conoscere i gusti dell’élite internazio­nale che ogni giorno passava attraverso le celebri porte girevoli o usava l’ascensore per raggiunger­e le proprie camere. Ispirato da questa avventura, nel 1921 Gucci tornò a Firenze fondando la sua omonima pelletteri­a, a cui seguì l’inaugurazi­one del primo negozio del marchio in via della Vigna Nuova.

La vita e l’eredità stilistica di Guccio Gucci sono la base fondante di Gucci Cosmos, un’esplorazio­ne della storia della Maison attraverso le visioni che l’hanno resa grande nel corso degli anni. Grazie al lavoro dell’artista britannica Es Devlin e della critica di moda Maria Luisa Frisa, la mostra si muove tra il passato, il presente e il futuro del brand, regalando ai visitatori la visione di alcuni veri e propri tesori, molti dei quali inediti, provenient­i dall’archivio Gucci. Dall’ambizione del suo fondatore Guccio Gucci allo spirito rivoluzion­ario dei figli Aldo e Rodolfo, passando per il lavoro dei designer che hanno reso grande il marchio: Tom Ford, Frida Giannini, Alessandro Michele, e adesso Sabato De Sarno. Come raccontato da Maria Luisa Frisa, a rendere unica questa esperienza c’è la sua capacità di trasformar­si in base agli spazi che occupa e all’atmosfera della città che la ospita, raccontand­o così ogni volta una sfaccettat­ura diversa della vita del brand.

Prima di Londra, però, c’era Firenze. Per questo Gucci Cosmos si apre con un omaggio a un simbolo delle glorie architetto­niche della città toscana, la cupola di Santa Maria del Fiore, riprodotta sulla facciata esterna dell’edificio. Da lì, la mostra passa in rassegna la storia del marchio attraverso l’esplorazio­ne dei suoi elementi più celebri: la valigeria in tutte le sue forme e declinazio­ni temporali, ma anche l’horsebit e i diversi simboli equestri della Maison. Non manca il celebre completo di velluto rosso creato da Tom Ford nel 1996, così come uno a quadri stretto in vita firmato da

Frida Giannini e diverse creazioni di Alessandro Michele, tra cui una tratta dalla sua collezione Twinsburg del 2022. Rimane comunque impossibil­e contenere all’interno di un solo articolo tutte le meraviglie in mostra negli spazi di Gucci Cosmos, un viaggio che ripercorre la narrazione della Maison concludend­osi inevitabil­mente all’interno di “Gucci Ancora”, la stanza ispirata alla collezione d’esordio del nuovo Direttore Creativo Sabato De Sarno. Decorato interament­e nel nuovo Rosso Ancora, lo spazio vuole offrire uno scorcio sul nuovo corso creativo della Maison senza però dimenticar­ne il passato che l’ha reso possibile.

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Non solo alcuni dei capi più iconici della Maison, in Gucci Cosmos trovano spazio anche oggetti e accessori che hanno fatto la storia del marchio
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